Metti una sera alla stazione

Cronaca di un’uscita. Chiacchiere, the, ma anche riflessioni.

La squadra è composta da 4/5 volontari che si trovano alla Croce Blu dove il caposquadra prepara the, merendine e coperte per l’uscita che inizia alle 22.30 e che vede i volontari impegnati per un paio di ore nell’instaurare un rapporto amichevole con le persone.

I volontari che partecipano a queste uscite riferiscono di una esperienza forte, che fa riflettere su solitudine e disperazione ma che spinge di nuovo ad uscire nella speranza di portare un po’ di sollievo a coloro che hanno perso il posto di lavoro e non hanno più risorse per vivere o che hanno un passato
(e/o presente) da dipendenza, o a chi fugge dal proprio paese nella speranza di una vita migliore.

Fra tutti i “senzatetto” che vengono avvicinati, c’è chi non si sveglia, chi accetta solo i generi di conforto ma c’è anche chi racconta volentieri la sua vita (vera o inventata), come Mimmo 49 anni che viene dall’Egitto, vive nella sua auto sperando di trovare un lavoro; Vittorio 66 anni, da 30 sulla strada; Massimo 43 anni che spera di tornare in comunità per uscire dalla tossicodipendenza; Gianni 65 anni, senza fissa dimora da 5, aspetta la pensione. 

Rosella Quattrocchi, referente del progetto per la Protezione Civile, dice che «Non è tanto il bicchiere di the caldo o la coperta che riscaldano queste persone quanto l’essere avvicinati da qualcuno che non è lì per giudicarli».

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