Portobello. A gonfie vele il market sociale.

L’emporio della solidarietà

È ormai entrata a regime la bella struttura fortemente voluta dal Comune di Modena per aiutare le famiglie in difficoltà.

L’emporio sociale Portobello, nato 4 mesi fa, ha l’obiettivo di aiutare le famiglie modenesi in difficoltà a causa della crisi economica.

Funziona come un normale supermarket, con la differenza che non si paga in euro, ma con punti a scalare caricati su una tessera.

L’aiuto è disponibile per un tempo limitato e, nel caso le condizioni familiari migliorino, la tessera verrà ceduta ad un’altra famiglia in graduatoria; in caso contrario potrà essere rinnovata.

I “clienti” dell’emporio sono poi invitati a svolgere attività di volontariato presso associazioni modenesi, in base alle loro possibilità ed attitudini.

Ad oggi sono circa 300 le famiglie segnalate dai Servizi Sociali del Comune di Modena che usufruiscono del servizio, in totale di circa 900 persone, ma molte altre sono in attesa e potranno essere aiutate solo compatibilmente con le scorte alimentari presenti in magazzino.

I volontari che gestiscono Portobello sono 85, di cui circa 20 clienti stessi del market.

Il Centro Servizi Volontariato di Modena, che coordina il progetto, gestisce una rete di 23 associazioni promotrici e 30 partner del mondo delle istituzioni, delle imprese e dell’associazionismo, in stretta collaborazione con i Servizi Sociali del Comune di Modena.

Uno di questi partner è la Protezione Civile di Modena, che, sin dall’inizio, ha messo a disposizione uomini e mezzi: nella fase iniziale, l’aiuto è stato su tutti i fronti (dalle pulizie dei locali, al montaggio e riempimento delle scaffalature, sino all’uso dei mezzi per i trasporti di ogni tipo di materiale), mentre ora i volontari MOPROC si occupano dei trasporti dei materiali che devono arrivare al mercatino.

Portobello è un bellissimo esempio di quello che si riesce a fare quando, mettendo in campo le giuste energie, si realizza una grande rete solidale in grado di rispondere in parte ai bisogni che questa crisi economica ha generato.

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