Monitoraggio argini Interessati Secchia e Panaro

Tutti in fila a vigilare

L’attività di controllo degli argini maestri dei due maggiori fiumi modenesi previene tanti possibili rischi futuri

Data: 13/07/2015

Autore: Marcello Bianchi 

Dal 2014 è stata richiesta la nostra collaborazione per quanto riguarda la vigilanza sugli argini dei fiumi Secchia e Panaro.

Abbiamo chiesto a Matteo Berselli, Coordinatore Operativo Moproc, di spiegarci un po’ le procedure.

Matteo, il Gruppo Comunale ha mandato squadre di volontari a monitorare gli argini dei nostri fiumi…

«Sì, su precisa richiesta della Provincia, che ha messo in campo una collaborazione con Aipo per il monitoraggio in “tempo di pace”. Questa collaborazione interessa i Gruppi Comunali che operano nei tratti arginati di Secchia e Panaro e alcune associazioni che vanno a monitorare eventuali tratti “orfani”.»

Spiegaci le modalità di queste ricognizioni.

«I periodi sono quelli corrispondenti agli sfalci dell’erba, dopo i quali è possibile individuare meglio eventuali anomalie, come tane di animali o crepe dovute a infiltrazioni o cedimenti. In realtà, secondo i volontari ATC (coadiutori cacciatori), il momento migliore sarebbe il mese di febbraio poiché gli animali sono più attivi. Questo periodo ha però diversi problemi di tipo logistico dato che gli argini sono di difficile percorribilità a causa del fango».

Quante uscite sono state fatte e con quanti volontari?

«Nel corso del 2014 sono stati effettuati due monitoraggi completi: il primo estivo da maggio a settembre; il secondo invernale da novembre a gennaio. Le squadre sono formate da minimo quattro volontari: due in sommità e due a piede d’argine (uno lato fiume e uno lato campagna), se possibile si preferisce metterne due per lato in modo da tenerne uno a piè d’argine e uno sulla banca o sul petto ove presenti. Durante il monitoraggio si formano due squadre (8/12 volontari) per tratto arginato, le quali iniziano partendo dalle estremità dei tratti di nostra competenza e finiscono con l’incontrarsi, in modo da risparmiare trasporti con i mezzi».

A tuo avviso vi è un beneficio dovuto a queste uscite?

«Durante queste attività sono state rilevate diverse tane e frane. Tutte le segnalazioni, per quanto abbiamo potuto osservare, sono state verificate e “riparate” quindi vi è sicuramente un beneficio. Ci sono però due considerazioni da fare: 1) due monitoraggi all’anno sono utili ma non risolutivi, come dimostrano le segnalazioni di alcune tane da parte dei tecnici del Comune di Modena, nel marzo 2015. 2) questo tipo di attività rimane comunque in carico principalmente agli enti che hanno “competenza” sui tratti arginati principali: il nostro operato non può essere che un supporto alla loro attività, che deve essere sicuramente più frequente. Possiamo solo immaginare, in un mese quante tane vengono a crearsi!»

Contenuti collegati

Questo contenuto è stata visualizzata 829 volte