Comunicazioni. Una trentina le radio a disposizione.

Modena Zero in ascolto...

Nelle situazioni operative di emergenza le radio rimangono il mezzo più sicuro per scambiarsi informazioni perchè le reti cellulari facilmente diventano inutilizzabili.

Data: 13/07/2015

Autore: Andrea Zagni 

Uno degli aspetti che ha caratterizzato gli ultimi decenni è certamente quello dello sviluppo dei mezzi di comunicazione.

Abbiamo assistito ad un rapidissimo proliferare di tecnologie sempre più sofisticate e alla creazione di strumenti che fino ad alcuni anni prima comparivano solo nei film di fantascienza.

Oggi comunicare è un’attività a tempo pieno e lo scambio di dati ed informazioni è continuo.

Se la comunicazione è importante nella vita normale, per le attività di protezione civile è fondamentale; essere in grado di ricevere o dare informazioni e/o indicazioni nelle situazioni operative può fare la differenza tra un intervento ben gestito e uno potenzialmente fallimentare.

Basta pensare alle campagne AIB per rendersene conto.

Questa è la ragion d’essere del Settore TLC del GCVPC di Modena: garantire in ogni situazione le comunicazioni e il coordinamento tra la sala operativa, le squadre esterne e gli automezzi impiegati in un intervento.

Può sembrare anacronistico utilizzare delle “semplici radio” per certe attività ma bisogna considerare che, come hanno dimostrato recenti avvenimenti, in caso di calamità naturali facilmente le reti telefoniche cellulari entrano in crisi, mentre le radio continuano a funzionare.

Il Gruppo è dotato di 19 radio veicolari, 10 radio portatili e una in funzione di sala operativa mobile, tutte su frequenze civili di libero uso.

Tutti i volontari possono usarle, non occorre avere la patente da Radioamatore; è consigliabile però avere un minimo di dimestichezza coi protocolli di comunicazione che vengono illustrati in sede di corso base e in alcune esercitazioni a tema curate dal Settore Formazione di concerto col Settore TLC.

Attualmente i volontari del Settore TLC sono: Marco Cavazzoni (ref.), Andrea Zagni, Annibale Jacono, Mattia Menegazzi, Paolo Formicola e Cesare di Rosa.

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