Alluvione Piacentino. Intervenuti i volontari della Consulta in appoggio.

Pioggia devastante

Nella notte del 14 settembre caduti quasi 300 mm di pioggia in 6 ore. In gergo un “Flash Flood”.

Una pioggia violenta ed incessante che ha devastato una valle intera e provocato disagi in diverse zone della provincia.

Poche ore, ma di fortissima tensione quelle che hanno vissuto i piacentini, soprattutto dell’Alta Valnure fino alla bassa pianura di Roncaglia.

È alle prime ore del 14 settembre, tra le 2 e le 5 di notte, quando una violenta precipitazione mette in piena i torrenti Nure e Trebbia.

Una piena che ha travolto tutto, strade erose dall’acqua, frane, ponti crollati, case allagate, diverse auto trascinate inghiottite e nelle prime ore anche alcuni dispersi.

Il risultato di pochissime ore, un’alluvione lampo o flash flood (ndr ARPA ER) dove sono stati rilevati 330 millimetri, di cui 298 mm in 6 ore, caduti da Ferriere a Ponte dell’Olio.

Nella stessa mattina da Modena sono già in partenza 3 squadre della Consulta, pronte ad andare in supporto alla Protezione Civile locale.

Arrivati nelle frazioni di Farini e Ferriere, i volontari trovano uno scenario inverosimile.

Non c’è corrente elettrica, né gas, né acqua potabile in nessuna frazione del territorio ed oltre ai nostri volontari, sul posto arrivano allertate svariate unità di emergenza.

Per un’intera settimana, la Consulta di Modena invia almeno 5-6 squadre al giorno a supporto per ripristinare le zone di Ferriere, Farini, Bettola, Ponte dell’Olio, Bobbio e Roncaglia, i paesi più colpiti dall’alluvione.

Come lampo lo è stata l’alluvione, altrettanto lo è stata la Protezione Civile a diramare l’allerta anche per il fiume Po nei comuni limitrofi del piacentino.

Il livello del Grande Fiume, monitorato da Aipo, però non è stato preoccupante e ha consentito di concentrare tutte le forze sui paesi appena colpiti.

Citando alcuni studi di geologia, in Italia abbiamo una infinità di piccoli torrenti.

Ma anche i grandi fiumi, vicino alla sorgente e nelle sezioni di montagna, sono piccoli torrenti.

E vanno in piena in pochi minuti.

Bisogna spiegarle, ad ogni livello, queste cose.

Perché le persone abbiano consapevolezza dei rischi.

Perché è essenziale anche l’autoprotezione.

Perché anche il miglior sistema di allertamento può far fatica a gestire tutte le miriadi di peculiarità locali.

Queste frasi non sono terrorismo mediatico: sono educazione civica.

Diamo i numeri: 7 giorni di emergenza

  • 34 Squadre Consulta inviate
  • 172 i volontari Consulta
  • 191 Servizi totali
  • 172 servizi operativi di squadra
  • 19 servizi organico

Giorno per giorno

  • Lunedì 14/09: 3 squadre (13 volontari)
  • Martedì 15/09: 3 squadre (10 volontari)
  • Mercoledì 16/09: 6 squadre (31 volontari)
  • Giovedì 17/09: 6 squadre (26 volontari)
  • Venerdì 18/09: 5 squadre (30 volontari)
  • Sabato 19/09: 5 squadre (32 volontari)
  • Domenica 20/09: 5 squadre (27 volontari)
  • Lunedì 21/09: 1 squadra (3 volontari)
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