Domenica ecologica

Servizio d'ordine controllo accessi a zona pedonalizzata.

Di seguito il commento di tre volontari che hanno partecipato all'evento...

 

Note di Valter Sacchetto

L'inizio non e' stato malaccio,con il volonteroso volontario Ferrari ci siamo appostati all'incrocio x la vignolese,e con immensa gioia e gaudio siamo restati a piantonare la postazione ad alto rischio per tutto il turno senza poter fare affidamento sui Vigili perche' impegnati negli altri punti strategici.
Gli sguardi e improperi che si leggevano a grandi lettere sul volto dei temerari e disinformati automobilisti, li abbiamo raccolti a piene mani e tale esperienza ci ha dato modo di capire perche' i vigili a volte possano essere un tantino alterati;vi diro' di piu' in alcuni attimi a stento ho trattenuto un bello e corposo ma vaffan..... ad alcuni automobilisti che con un lessico da nato nel BRONX volevano convincermi a farli transitare.

E' sicuramente stata un esperienza positiva sull'aspetto umano perche' ti tempra il sistema nervoso; certo che sul fattore smog avrei qualche dubbio,in funzione del fatto che i disinformati automobilisti per raggiungere la loro meta ,come minimo avranno fatto almeno 5 o 6 giri piu' del previsto e la respirabilita' dell'aria non ne ha guadagnato molto.
Bisogna credo dare maggior informazioni sulla viabilita' alternativa e opuscoli con delimitate le zone di non transitabilita'.

 

Note di Luca Sartori

Ieri a Modena si è svolta la seconda domenica ecologica che è andata benissimo perché stando a presidiare l'incrocio, non ho mai respirato tanto smog da quando da bambino (il passato che ritorna) attraversavo la Z.I. di Mestre.

L'esperienza comunque è cominciata subito bene perché appena arrivato in Piazza Manzoni si è messo a piovere e mentre i primi goccioloni, mi rigavano il viso ho pensato "Acc. Malediz. perché non ho portato la fantascientifica dotazione antipioggia traspirante ad alta tenuta termica che costituisce il pezzo forte del nostro abbigliamento."
Poi ho visto che anche il mio compagno d'inalazioni, Claudio Baroni, ne era privo e anzi mi spiegava che lui una cosa così l'ha vista solo nei preventivi, al che ho pensato "Vuoi vedere che me la sono solo sognata e non ho dimenticato a casa niente?".

Ho scoperto che anche i Modenesi una volta saliti in auto diventano della categoria mastini d'assalto lanciati sulla preda e incapaci di trovare vie alternative a quella solitamente percorsa.

Suggerimenti : un arbre magic alla camomilla per i più rombanti e per tutti una fotocopia della cartina di Modena con segnate le vie alternative e la zona effettivamente chiusa al traffico da distribuire da parte dei baldi volontari di Prot. Civ. a chi si ferma per esporre i propri dubbi e smarrimenti.
In questa bellissima domenica ci sono stati tre momenti ad alta intensità di cui dovremmo fare tesoro per il nostro gruppo:

  1. Arrivo in piazza Manzoni chi può si copre sotto i portici chi non può copre a mercanzia che cerca di vendere tutti si agitano i Vigili Urbani controllano perfettamente la situazione dalla loro UNO Mobile chi non trovo è il mio predecessore, ma dopo un iniziale smarrimento, rintraccio il Baroni che padronissimo della situazione riesce perfino a coordinarsi con la pattuglia dei Vigili Urbani (propongo la nomina di Claudio ad architetto dei tendaggi e pubbliche relazioni).
  2. Ore 17.55 automobilisti si appostano nei pressi dell'incrocio per superare la barriera No limits non appena scattino le 18.00.
  3. Ore 18.00 i due malcapitati stanchi, ma soddisfatti lasciano la postazione per completare il coordinamento con gli Urbani. I primi improperi degli automobilisti, accompagnati da posacenere pieni, accendisigari, poggiatesta vengono scagliati quando i nostri eroi sono riusciti a portarsi a distanza di sicurezza e solo per questo ora voi potete leggere questa testimonianza. Ma il bello deve ancora venire infatti l'abile Claudio consegna il lavoro fatto all'Urbano che in Piazza Manzoni sta spostando i divieti e che chiede ai due protettori civili di fermarsi ancora un po' e di controllare che "la gente non si butti in strada perché l'ordinanza è finita, le auto riprendono a circolare, ma non possiamo mica mollarli alla guazza". Il problema è che mentre la Manzoni è sufficientemente libera via Medaglie d'oro sembra viale Ceccarini in agosto. Le auto si infilano tra le persone ancora convinte che sia zona chiusa al traffico e quando vedono i due Arancioni ad inizio via che in mezzo alla strada segnalano alle auto di andare pianissimo, li coprono degli improperi che i due avevano evitato dagli automobilisti (della serie cornuti e mazziati). In questa occasione il livello di rischio incidente è stato assai elevato per almeno 20 minuti. Il pronto intervento del solito Baroni che cellulare alla mano ha chiamato il Comando dei VVUU chiedendo l'intervento di una pattuglia, ha permesso di ristabilire la normalità e di considera liberi i due soliti protettori di prima. Questo si bisognerebbe farlo presente alla prossimo appuntamento ecologico.
  4. Monza è niente a confronto! Avete provato i mezzi ecologici bici, motorino, triciclo e persino automobile tutti elettrici? Un vero spasso. E questa è la terza esperienza emozionante di questa domenica ecologica, ma non troppo.

Alla prossima sotto il tendone della protezione civile sempre con la regia dell'Arch. Claudio Baroni.

 

Note di Claudio Baroni

Ringrazio moltissimo il mio collega Luca Sartori per il quadro eroico in cui mi ha rappresentato (a cavallo e con la spada sguainata) nel suo resoconto di domenica cd. "ecologica". E' stato veramente molto generoso nel rendicontare le mie prestazioni. Grazie. In realtà ho giocato parecchio con gli scooter elettrici e lo spassosissiomo "triciclo" pure elettrico con cui ho scorrazzato per tutto il quartiere.

Ritengo però utile sottolineare alcuni aspetti operativi da tenere presente le prossime volte che faremo interventi. Se poi qualcuno vorrà codificarle in un "manuale" o in procedure codificate , tanto meglio.

  1. Rapporto con i cittadini/ utenti del ns.servizio.
    Si riesce ad essere efficaci se si hanno gli strumenti e soprattutto le informazioni necessarie: ora di inizio e fine del blocco stradale, percorsi alternativi, numeri utili da chiamare etc.
    E così credo che valga in qualsiasi altra situazione di emergenza: occorre disporre e/o avere accesso da subito alle informazioni chiave per essere operativi. Il resto è buona educazione e buon senso.
    Credo comunque che dovremmo attrezzare un efficace sistema di comunicazione interpersonale fra gli operatori sul campo (domenica poteva essere utile un cellulare in più, in altre situazioni una radio forse...)
  2. Coordinamento con gli altri soggetti sul campo.
    La serata di riunione alla Consulta, come ho già scritto, mi ha insegnato che il coordinamento fra i vari soggetti sul campo è molto importante.
    Arrivati in Piazza Manzoni, mi è parso logico coordinarmi con gli unici altri operatori presenti: i vigili. Ai quali abbiamo chiesto indicazioni operative, dato che l'intervento del gruppo era in affiancamento proprio a loro, si era detto. A quale incrocio stradale posizionarci, come potevamo essere loro d'aiuto e non d'intralcio, se stare uniti o separarci, ce lo siamo fatti dire da loro.
    Anche questo genere di informazioni potevamo acquisirle prima e smistarle all'interno del nostro gruppo.
    Questa volta si trattava di un'area di poche decine di metri. In caso di incendio notturno di dieci ettari di bosco magari un eventuale posizionamento errato potrebbe avere conseguenze più "brucianti"...
    Ritengo utile perciò un minimo di pianificazione anche per gli interventi più banali.
  3. Gestione dell'imprevisto.
    Imprevisto. Alle 18.00.00 in punto i cittadini-automobilisti appostati dietro le barriere sgommano e travolgono il blocco, fra le urla di terrore dei frastornati pedoni, appesantiti nella fuga da passeggini, girelli, palloncini e zucchero filato, bimbi, nonne, suocere e zie che si godevano il gelato.
    Non l'avevamo previsto ed è stato un brutto quarto d'ora.
    Per i pedoni, ma anche per noi, privi di istruzioni in merito e chiamati ad intervenire improvvisando qualcosa.
    Sarebbe stato utile avere un piano di riserva, cui non avevo affatto pensato.
    Lì per lì abbiamo telefonato al comando di Polizia Municipale, che ha provveduto.
    E se non c'erano loro?

 

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