Piene, torna la paura
MODENA
(9 nov. 2003) - La paura per piene e frane si è riaffacciata nel
Modenese a una settimana esatta dal «weekend nero». Secchia e Panaro
sono stati tenuti sotto osservazione sin da venerdì notte. A Modena è
scattata l'unità di crisi comunale, e ieri sera, per il passaggio della
piena, si è resa necessaria la chiusura di via Curtatona. In una casa
in stradello Romano, lambita dalle acque, si è vissuta una notte col
fiato sospeso. Altre zone critiche il Sassolese e l'Appennino. Nel
distretto della piastrella, ieri mattina, decine di famiglie sono
rimaste senza gas per la rottura di una condotta provocata dal
cedimento della «briglia» sul Secchia. E in montagna, con la neve, non
sono mancati disagi con la chiusura di strade e l'isolamento di
frazioni.
Sassuolo - situazione critica
Situazione critica nei Comuni del distretto ceramico a causa delle
precipitazioni. Le difficoltà maggiori le ha create la piena del
Secchia. La violenza della corrente ha travolto, alla “briglia” di San
Michele che già una settimana fa aveva ceduto alla forza dell'acqua,
una cinquantina di metri d'argine dove si trova, interrata, la condotta
del gas. Alle nove di ieri mattina nella zona si è sprigionato un forte
odore di gas a confermare che il tubo, rimasto a penzoloni nel vuoto
per un centinaio di metri, si era rotto determinando la fuoriuscita
della miscela gassosa. Immediato è stato l'intervento del personale
della Sat che ha bloccato l'immissione del gas nella condotta. «Abbiamo
immediatamente attivato il servizio dei carri bombolai per alimentare,
a monte, le cabine e quindi il servizio interrotto alle 9 del mattino —
ha detto Rossano Gianferrari, Presidente di Sat — la rottura della
condotta ha interessato una ventina di utenze nel Comune di Sassuolo e
circa 150 in quello di Frignano sulla Secchia. Già dalle 13 in alcuni
appartamenti è tornato il gas. Un'azione di ripristino che nella serata
dovrebbe concludersi», ha poi spiegato Gianferrari nel primo pomeriggio
di ieri, alla “briglia” di San Michele, dove personale della Provincia
di Modena teneva monitorata la situazione.
Con un volantino le famiglie sono state avvisate di quanto successo con
la precauzione di tenere controllati i rubinetti del gas. Per il resto
qualche timore l'ha creato il livello dell'acqua del torrente
Valleurbana.
A Fiorano, del terreno ha invaso Via Riola senza precludere la
circolazione mentre, per tutta la giornata, forte apprensione si è
registrata a Torre delle Oche di Maranello dove la piena del torrente
Fossa, a fatica, passava dagli sbocchi della “briglia” artificiale dove
passa la Via per le Salse di Nirano.
Allagamenti e frane, strade impraticabili
Fine settimana con un tempo da lupi e danni in Appennino. Mentre oltre
i mille metri nevicava, alle quote più basse la pioggia non ha dato un
attimo di tregua. Questo da venerdì e per l'intera giornata di ieri. La
situazione è peggiorata venerdì sera quando in alcune zone la neve si è
trasformata in pioggia diventando un pesante fardello. E così una selva
di rami spezzati e fogliame è finita sulle carregghiate creando
problemi al traffico. La pioggia ha aumentato l'apprensione per i fossi
ingrossati e per le frane che si sono risvegliate una decina di giorni
fa.
FRASSINORO. Strade interrotte e black out elettrico a Frassinoro.
Soltanto nel pomeriggio di ieri è stata riaperta al traffico la
Provinciale 32 ostruita da piante cadute sulla carreggiata in
prossimità di Monte Vecchio. Sono intervenuti i Vigili del fuoco, i
tecnici e gli operai della Provincia e del Comune. L'erogazione
dell'elettricità si era interrotta durante la notte e anche ieri
mattina dalle 8,30 alle 11 a causa di rami finiti sulle linee. La 486
da Montefiorino a Frassinoro è stata chiusa temporaneamente all'altezza
di Sassatella con deviazione locale per via dei detriti che ingombrano
la sede stradale.
PALAGANO. A Palagano si è temuto che il fosso Casa Scagnoli allagasse
gli scantinati e il piano terra di alcuni condomini, come avvenuto nel
2001. Uomini del Comune hanno lavorato tutto ieri con un escavatore per
tenerlo pulito. La frana di Boccasuolo, dopo i lavori eseguiti la
scorsa estate dall'ex Genio Civile, sta invece reggendo bene, conferma
il geometra comunale Nico Bettuzzi.
MONTECRETO. Anche a Montecreto alcune strade sono rimaste bloccate per
la caduta di alberi. «Non avevamo ancora finito di riparare i danni
causati dal vento la settimana scorsa – dice il sindaco Luciano Beccati
– che è arrivata quest'altra mazzata.
A Montecreto, nella notte tra venerdì e sabato, il vento aveva
danneggiato il Parco dei castagni, aveva scoperchiato parzialmente il
capannone del cimitero, quello comunale e alcuni fabbricati.
LAMA MOCOGNO.. Venerdì sera, a causa della caduta di rami, è rimasta
chiusa per alcune ore la strada che collega la Statale 12 alle Piane di
Mocogno. Tronchi hanno ostruito anche parte della carreggiata della
stessa Statale dell'Abetone.
POLINAGO. Nel territorio di Polinago si sono avute restrizioni di
arterie comunali a causa di piccoli smottamenti. Anche in questa zona
si continua a tenere sotto controllo i punti critici interessati da
frane. La Regione, intanto, ha stanziato 65 mila euro per un primo
intervento sulla frana di Traré, per mettere in sicurezza le
abitazioni.