Polmonite, dalla task force un piano in 6 obiettivi

Verrà discusso nella prossima riunione del 9 maggio. Previsti controlli rigorosi negli aeroporti, sorveglianza estesa sul territorio e un referente per la Sars in ogni Regione.
Data: 29/04/2003
Fonte: Adnkronos
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Controlli rigorosi negli aeroporti, sorveglianza sul territorio, messa a punto di un test diagnostico, un referente per la Sars in ogni Regione. E' quanto prevede il piano in sei obiettivi contro il rischio Sars nel nostro Paese, a cui stanno lavorando gli esperti del 'Gruppo permanente per la valutazione del rischio e il controllo della Sars e delle emergenze di origine infettive' che, dopo la prima riunione di ieri, ha consegnato oggi la relazione al ministro della Salute, Girolamo Sirchia.

Gli esperti, divisi in sei sottogruppi (filtro aeroportuale, test diagnostici, problematiche clinico terapeutiche, misure di protezione individuale, sorveglianza epidemiologica, scenari epidemiologici), stanno elaborando nuovi documenti operativi, per costituire un programma organico per la sorveglianza, la prevenzione, la diagnosi e la terapia della Sars. Il piano - spiega una nota del ministero della Salute - verrà discusso nella prossima riunione, il 9 maggio, e successivamente presentato alle Regioni in un incontro convocato dal ministro per il 14 maggio.

Questi i sei obiettivi fondamentali su cui sono al lavoro gli esperti:
  1. POTENZIARE IL FILTRO AEROPORTUALE, misura di primaria importanza e di immediata fattibilità, coinvolgendo le strutture del Servizio assistenza sanitaria ai naviganti e con il contributo della Protezione Civile.

  2. MANTENERE ALTA LA SORVEGLIANZA TERRITORIALE e individuare tempestivamente i casi sfuggiti al filtro aeroportuale. A questo scopo, e' fondamentale il ruolo dei medici di famiglia e una corretta informazione alla popolazione. Si prevede di estendere per tutto l'anno il Sistema di sorveglianza clinico, epidemiologico e virologico dell'influenza in atto nel nostro Paese nella stagione invernale.

  3. STUDIARE E VALIDARE TEST DIAGNOSTICI. Al momento non e' disponibile alcun test in grado di eseguire diagnosi certa di Sars. Quelli messi a punto nei singoli laboratori (home made test) hanno valore a livello di ricerca, ma mancano di validazione per quanto riguarda sensibilità e specificità. Un sottogruppo di esperti, dunque, dovra' definire il tipo di campioni biologici da prelevare ai casi sospetti e la tempistica della loro raccolta; un algoritmo diagnostico; le performance dei test e il loro valore predittivo positivo e negativo. L'Istituto superiore di sanità, insieme ai laboratori dello Spallanzani di Roma, del Sacco di Milano e del Centro interuniversitario sull'influenza, procederanno a confrontare le diverse metodologie diagnostiche.

  4. VERIFICARE I REPARTI DI MALATTIE INFETTIVE presenti in Italia e le modalità di approvvigionamento dei farmaci.

  5. INDIVIDUARE LE SITUAZIONI CHE RICHIEDONO MISURE DI PROTEZIONE INDIVIDUALE per il personale sanitario e gli addetti ai servizi logistici, promuovendo un'adeguata formazione professionale.

  6. PROMUOVERE DA PARTE DELLE rEGIONI L'ISTITUZIONE DI UN REFERENTE PER LA SARS, da contattare immediatamente qualora si presenti un caso sospetto e in grado di attivare sia il flusso informativo sia la task force regionale.

E' terminato intanto il collaudo del test rapido per la diagnosi di Sars messo a punto dall'ospedale Sacco di Milano e "tutto e' andato bene?. Lo riferisce all'Adnkronos Salute Maria Rita Gismondo, direttrice del Laboratorio di microbiologia della struttura milanese. Imminente, quindi, la disponibilità della nuova analisi come test di routine clinica. Quanto alle due pazienti cinesi ricoverate al Sacco per sospetta polmonite atipica, una donna di 54 anni e una neonata di 7 mesi, ?le loro condizioni sono assolutamente sotto controllo?, assicura Gismondo. ?Stiamo sottoponendo al nuovo test anche i loro campioni biologici - aggiunge - ma i risultati di questi esami verranno discussi collegialmente tenendo conto di tutte le analisi?.

Le condizioni cliniche della donna cinese ricoverata all'ospedale Sant'Orsola di Bologna per sospetta Sars ?tendono a migliorare e la temperatura e' leggermente scesa?. Lo riferisce in una nota lo stesso ospedale, sottolineando che, ?dopo avere trascorso una notte tranquilla ed essersi alimentata, la signora attende fiduciosa i risultati delle indagini in corso?. Il Sant'Orsola conferma di avere attivato ?tutti i protocolli previsti per la garanzia e la sicurezza delle persone presenti in Reparto?.

Non e' stato il virus della Sars ad uccidere il paziente napoletano morto nei giorni scorsi all'ospedale Cotugno, ma un'infezione batterica contratta in Thailandia. Lo ha annunciato oggi l'Istituto Superiore di Sanita', che ha isolato il microrganismo responsabile della polmonite: si tratta della Burkolderia pseudomallei. A rilevare il batterio, che aveva suscitato nei giorni scorsi molto clamore per un possibile sospetto di Sars, e' stato il gruppo 'ad hoc' per il bioterrorismo e le emergenze batteriologiche del Dipartimento di malattie infettive parassitarie ed immunomediate. L'equipe, precisa una nota, ha identificato in un campione di tessuto biologico, appartenente al paziente napoletano, il batterio appartenente alla famiglia delle Pseudomonadacee. Si tratta di un agente infettivo causa della melioidosi, una malattia caratterizzata da vari quadri clinico-patologici fra cui una forma di polmonite setticemica, soprattutto nei soggetti con gravi disfunzioni metaboliche o immunologiche. La B. pseudomallei e' presente esclusivamente nel Sud-Est asiatico e nel Nord Australia, dove puo' comunemente ritrovarsi nel suolo e nelle acque. I casi di melioidosi in altri Paesi sono sporadici e, in genere, tutti importati.
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