Ermes, orgoglio modenese da festeggiare in piazza

MODENA. Improvvisamente lo strillìo dei gabbiani si placa, la luce biblicamente si rarefà e come un occhio di bue teatrale inizia a cingere, quasi come un'aureola, la manona di Ermes, un dito un badile. Il braccio è alzato, la mano decanta la legge delle tre esse. «Di secondo agavàmm: Sampett, Sampoun, Sousessa...». Poi, passato il momento ancestrale, la vita nella antica gabbianeria di via Ganaceto torna a scorrere, galleggiano tortellini, si affrontano arrosti e cotolette, si prendono scoppole che fanno digerire per una settimana. Sono cinquanta anni che la città ha l'onore di annoverare, tra le sue peculiarità rare, l'osteria di Ermes Rinaldi e dell'inseparabile musa Bruna: mezzo secolo di grande gastronomia tradizionale e soprattutto un luogo, un teatro di umanità assortita, di surrealità vinosa, una palestra dove tanti, indistintamente, sono passati e deve tanti ancora continuano ad allenarsi. Per celebrare questa data storica l'associazione "Gli Amici di Ermes", con la preziosa collaborazione dell'amministrazione comunale e della Protezione civile di Modena, hanno organizzato una festa nel più classico stile "ermesiano": tutti i cittadini sono invitati oggi a mangiare gnocco fritto, bere lambrusco e gustare gelato nella piazza della Pomposa, dalle 10,30 alle 18. Anche in questa occasione, resa possibile dal contributo di Messori Vini e Gelateria Pomposa, le finalità saranno quelle che da sempre accompagnano le uscite del gruppo Gli Amici di Ermes, e cioè raccogliere, tramite le offerte libere dei presenti, fondi da destinare ad una delle tante associazioni che in questi anni stanno aiutando, in questo caso specifico sarà in prima linea il GRG che tramite la Familia Ya Ufariji contribuisce a far studiare bambini di Nairobi, in Kenya.

E per questa grande occasione, gli amici hanno giocato un asso impareggiabile. In pochi giorni, grazie ai tanti modenesi doc, che per primi hanno il merito di poter dire di essere anche loro amici di Ermes, è stato creato un giornale.

"Lo strillìo del gabbiano": otto pagine con foto a condire racconti, ricordi, aneddoti, (ci sono persino un sonetto, un quiz e un cruciverba), otto pagine che, unite dal filo conduttore dell'amicizia, tracciano una storia che non è solo quella della "gabbianeria" ma pure quella di un valore. Di cui Modena va giustamente fiera: si sono prodigati in pochi giorni per lui da Lucchetta a Della Casa, passando per Forghieri, Bottura e Capossela.

Generali e giornalisti, avventori e religiosi, ma tutti uguali perché amici. E questa testimonianza, come detto ideata, "farcita", profitta e stampata in tempi paragonabili alla durata di un pistone aperto da Ermes, sarà a disposizione di chiunque voglia oggi contribuire con un'offerta a solo scopo benefico. Non solo: un grande librone sarà aperto agli interventi di chiunque voglia lasciare un aneddoto, una frase, un ricordo. Da questo raccolto l'associazione farà nascere un libro. E Ermes? Aggiustandosi le bretelle più famose della città, tra un gabiàn e una sorsata, ammette di sentire "la responsabilité" dell'evento. Per una volta l'ha detto in francese.

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