Modena, le acque liberano le cinque case isolate dalla piena

L'acqua rientra, i dubbi rimangono. Dopo essersi riscoperta un "lago", via Dotta sta ritornando alla normalità. «La situazione è migliorata - ha ammesso Mario Lambertini - anche se in campagna c'è ancora molta acqua». Residente da mezzo secolo nella zona, l'uomo ha visto un episodio quasi inedito.

«Viviamo qui dal 1966 - ha ripreso Lambertini - quando i miei nonni si sono trasferiti. Dicevano che non doveva più succedere nulla. Non so se abbiano terminato le casse d'espansione, s'è sciolta anche la neve. Per la prima volta c'è stato un riflusso del Naviglio». Verso le 18 di ieri il livello era sceso drasticamente. «In casa rimarrà per circa uno o due giorni - ha riconosciuto l'intervistato - anche da mia cugina c'è ancora un po' d'acqua, ma la casa è quasi vuota. In campagna ce n'è ancora».

Lambertini ha riferito di un'incomprensione con la Protezione Civile. «Mia cognata li ha chiamati - ha asserito l'uomo - ma loro hanno portato i sacchi da un'altra parte. Chi li ha avuti li ha gettati». Quando l'acqua si sarà ritirata del tutto si dovrà fare la conta dei danni. «Spero di avere almeno i soldi dei concimi - ha affermato Lambertini - per fortuna che non avevo iniziato la semina delle cipolle. Poi tornerò a lavorare». Nella zona dei Prati di San Clemente c'è chi ha ringraziato di cuore la Protezione Civile. «Abbiamo avuto seri problemi - ha riconosciuto Simona Pantaleoni - e per ventiquattro ore ci hanno dato una mano con l'idrovora. Prima era arrivato Matteo Berselli (il coordinatore del gruppo modenese) con Giulio Guerzoni (assessore all'Ambiente). Hanno visto che era oggettivamente un problema serio e hanno organizzato squadre per tutta la notte del 29 febbraio e fino al pomeriggio del primo marzo. I campi erano allagati, l'acqua arrivava fino alle ginocchia. Hanno messo un cordolo a protezione, a casa saranno arrivate due dita d'acqua. Sono state tutte persone adorabili. A nome della famiglia Morelli li ringraziamo di cuore». Colpiti entrambi dall'alluvione del 19 gennaio 2014, hanno ricevuto i rimborsi dal Comune. «Per i macchinari e gli stabili industriali attendo la Regione - ha sostenuto il primo - erano sprofondati i pavimenti, ricoprendo le macchine. Abbiamo fornito la stima dei danni, ma ancora non sappiamo niente».

Nulla sperano che succeda con l'ultima allerta della Protezione Civile regionale. Il livello è quello di attenzione, un "gradino" inferiore rispetto all'ultimo. «In queste fasi siamo sempre informati - ha spiegato il coordinatore Berselli - ma, fin quando non c'è la fase di emergenza, non entriamo in attività. L'ultima volta eravamo in fase di pre-allarme perché era chiaro che la situazione sarebbe peggiorata. L'allerta allora era superiore. La fase di attenzione ha una valenza meno grave. Confidiamo che passi senza particolari problemi. Ci sono state molte fasi di attenzione dall'inizio dell'anno. Si possono verificare fenomeni intensi, ma non è detto che provochino disagi».

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