Anche in Italia esercitazioni antiterrorismo

Il responsabile della Protezione civile, Guido Bertolaso, annuncia che nei prossimi mesi saranno simulati attacchi kamikaze nelle nostre città. Come era stato fatto a Londra e Parigi. "Bisogna essere pronti a tutto".
Data: 23/10/2003
Fonte: il Nuovo
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ROMA (23 ott. 2003) - Messaggi dall'apocalisse di un attacco kamikaze, stile 11 settembre, in una qualunque delle città del nostro Paese. Primo allarme: "Qualcuno ha gettato una bomba sotto la metropolitana". E poi ancora: "La tangenziale è bloccata. Sono stati fatti saltare alcuni viadotti". Infine: "L'aeroporto è nel caos, i radar sono saltati e la centrale elettrica d'emergenza è esplosa". Ma ogni sventura è un'ipotesi, destinata speriamo a rimanere tale fino a quando non succederà nulla. "Però bisogna stare attenti", ripetono analisti ed esperti da tempo. Per questo nei prossimi mesi, a Milano o a Roma, a Palermo o a Troino, si faranno esercitazioni antiterrorismo sul genere di quella compiuta la notte scorsa nella metropolitana di Parigi e prima ancora a Londra.

Il responsabile della Protezione civile, Guido Bertolaso, ha annunciato: "Nei prossimi mesi faremo altre esercitazioni, anche in Italia, insieme ad alcuni Paesi. Ne stiamo studiando due o tre a livello di Protezione civile. Bisogna sempre essere pronti a tutto. Certo i rischi più difficili, i più complicati da diagnosticare e quindi da affrontare sono quelli quelli da attacco biologico, ma ci stiamo organizzando". Ieri sera il direttore della Protezione civile ha avuto un incontro con il suo collega francese, con il quale ha parlato della simulazione che è stata sperimentata a Parigi la notte scorsa.

"Mi trasferirà la sua esperienza, per consentire anche a noi di sfruttare le lezioni che hanno imparato da questa esercitazione. A parte quelle che fanno spesso i vigili del fuoco, finora in Italia non ne abbiamo mai fatte, ma adesso a livello di Protezione civile ne stiamo studiando due o tre", ha detto Bertolaso. "Quello del terrorismo è un tema specifico sul quale la Commissione europea presenterà un documento sull' esigenza di coordinarsi meglio, di scambiarsi le informazioni e di avere anche delle procedure di intervento che siano condivise".
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