"Il terreno argilloso ha limitato i danni"

L'architetto Prati: su un terreno roccioso come in Umbria sarebbe stato un disastro. Stato di allerta per almeno altre 24 ore. Il prefetto convoca un vertice sull'Appennino per la verifica dei danni.
Data: 16/09/2003
Fonte: Emilianet
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BOLOGNA (15 set. 2003) - Il terreno argilloso ha funzionato come un ammortizzatore nelle zone dell'Appennino tosco-emiliano colpite dal terremoto della notte scorsa, limitando notevolmente i danni. "Se una scossa di questa intensità fosse avvenuta in altre zone, dove il terreno è roccioso come in Umbria, poteva provocare disastri di ben altre dimensioni - spiega l'architetto Ferdinando Petri - nella nostra montagna invece c'è parecchia argilla che attutisce. Statisticamente l'evento può dirsi concluso ma il terremoto è un evento sempre imprevedibile e in via prudenziale per almeno 24 ore è meglio non abbassare la guardia tenendo la massima allerta e le strutture sempre pronte a intervenire".

Il prefetto convoca un vertice sull'Appennino
Riunione sull'Appennino bolognese tra il prefetto di Bologna Vincenzo Grimaldi, il capo della Protezione civile regionale Demetrio Egidi, i Vigili del fuoco e i sindaci dei tre comuni particolarmente colpiti dalla scossa di terremoto che questa notte ha avuto il suo epicentro nella Garfagnana. Il vertice servira' a pianificare le numerose verifiche ancora da effettuare. Al termine, una volta costruita una mappa delle emergenze, la Prefettura di concerto con la Regione decidera' se chiedere o meno l'intervento del governo. I danni maggiori sono nei tre comuni dell'Appennino bolognese, Monzuno, Loiano e Monghidoro, ma danni seppure lievi sono stati rilevati anche a Bologna. Nel capoluogo emiliano e' da questa notte, subito dopo la scossa dell'ottavo grado della scala Mercalli, che i Vigili del fuoco - compresi i volontari e i distaccamenti - sono all'opera per la messa in sicurezza di alcuni edifici soprattutto del centro storico.
Gli interventi hanno riguardato i calcinacci caduti, la verifica di crepe nei muri e tegole pericolanti, cosi' come alcune case rurali nelle campagne del Bolognese e nei pressi di Imola. Gli uomini del 115 sono ancora all'opera - i loro centralini squillano ininterrottamente da questa notte - e una prima stima piu' articolata della situazione dovrebbe essere fatta in serata. L'impatto piu' dannoso e' stato rilevato nella frazione Zaccarlina di Monghidoro. Nei tre comuni, comunque, sono quasi tutte inagibili le chiese, mentre sono cominciate regolarmente le lezioni (oggi infatti in Emilia-Romagna e' cominciato l'anno scolastico).
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