«Arsenale» seppellito nel giardino della villa

Riemergono per caso 18 ordigni bellici. Gli artificieri al lavoro, traffico bloccato. La «scoperta» ieri durante i lavori per estirpare un albero malato. Forse «nascosti» da un ferrivecchi e poi dimenticati in giardino
Data: 25/06/2003
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Doveva essere una normalissima ripulitura del terreno, dopo l'estirpazione di un albero malato. Invece si è trasformata in una sorta di caccia al tesoro dove, invece di oro e gioielli, da sotto terra sono emersi la bellezza di diciotto ordigni bellici inesplosi, pezzi d'artiglieria e da mortaio risalenti alla prima e seconda guerra mondiale. E' quanto accaduto ieri mattina, intorno a mezzogiorno, dietro la villettina azzurra, appena ristrutturata, situata all'incrocio tra le vie Nicoli, Luosi e Rocacciolo, nel quartiere di San Faustino.
Qui gli operai della ditta Edil Co.Gi di Modena erano per l'appunto impegnati a rimuovere il terreno dai detriti e dalle radici degli alberi. Dopo un paio di colpi di benna, però, l'occhio attento del direttore del cantiere, il geometra Ivo Conenno, ex-militare addetto proprio ai mortai, ha riconosciuto subito tre pezzi di ferro che ben poco avevano del ferro vecchio.
Si trattava di due pezzi da mortaio esplosi e di uno ancora integro.
«Ho subito capito che era meglio evitare di continuare a scavare con la benna e chiamare il 113 - ha raccontato Conenno - Bombe così vecchie, soprattutto se di mortaio, possono sempre essere molto pericolose, anche perché sono cariche di schegge».
Nel giro di pochi minuti una pattuglia della Volante si è portata sul posto e ha provveduto a chiamare gli artificieri della polizia di Bologna.
In attesa dell'arrivo degli esperti di ordigni, si è provveduto a transennare la zona in cui si trovavano le bombe. In via precauzionale è stata poi chiusa al traffico via Nicoli e anche via Luosi, sia dal lato viale Barozzi che dal lato San Faustino.
Sul posto si sono portate alcune pattuglie della polizia municipale che hanno provveduto a regolare il traffico, a quell'ora abbastanza sostenuto. La coincidenza con l'orario di punta ha creato anche qualche coda e rallentamento che hanno indirettamente interessato via Giardini, all'altezza dell'innesto di via San Faustino.
Il fuoristrada degli artificieri di Bologna è giunto in via Luosi intorno alle 14. Gli esperti, dopo aver esaminato i pezzi riaffiorati da un «sonno» di alcuni anni, hanno compreso ben presto che la situazione non era di tale pericolosità da far prolungare la chiusura così estesa della circolazione.
Via Luosi è stata così riaperta al traffico, così come le altre strade, ad eccezione di via Nicoli dove si è concentrato il lavoro degli artificieri. Non è stato necessario evacuare alcun palazzo.
Dopo la messa in sicurezza dei primi 3 pezzi (1 colpo da mortaio e 2 da cannone), gli artificieri hanno fatto scavare la terra. Con sorpresa ad ogni colpo di benna affioravano altri pezzi d'artiglieria e di mortaio. Si può ipotizzare che in quel punto, sotto un metro circa di terra, il precedente proprietario della villetta, che di mestiere raccoglieva ferro vecchio, avesse provveduto a sistemare pezzi che per la loro caratteristica non potevano certo essere tenuti in superficie. Poi si sarà anche dimenticato della loro esistenza. Alla fine il conto dei pezzi recuperati è stato di 18: 10 colpi d'artiglieria 105millimetri, 2 da 88 millimetri, 2 da 60mm, 1 pezzo da mortaio ancora integro, 1 danneggiato, 2 ogive con booster. Tutte ben arruginite con tanto di patina di terra incrostata in superficie. Gli artificieri hanno lavorato circa un'ora insieme agli operai e sotto l'occhio di agenti, funzionari della questura, tenente dei carabinieri e uomini della scientifica. Alla fine la strada è stata riaperta e ora il lembo di terra della villa potrà essere risistemato secondo le intenzioni dei proprietari; senza più rischio di sorprese sgradite sotto terra. I pezzi recuperati sono stati riportati a Bologna e fatti brillare presso la sede degli artificieri.

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