Lavori per il viadotto Tav, Naviglio «dimezzato»

Vicino al ponte della Bertola. I responsabili del cantiere: tutto come prima in pochi giorni. Ma il rischio è legato alle piogge abbondanti. Opera provvisoria per piantare i pali in alveo. Ma 2 ruspe sono pronte a «rompere»
Data: 21/06/2003
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Chi in questi giorni dovesse passare per via Attiraglio in prossimità del ponte della Bertola, rimarrebbe certamente sorpreso: in quel punto il canale Naviglio è stato «ristretto» in maniera vistosa da un muro di contenimento di terra e sabbia. Tanto che la portata del canale è, in quel punto, quasi dimezzata.
Trattandosi di un punto di per sè a rischio, «sorvegliato speciale» in caso di aumento del livello delle acque, più di un residente si è chiesto se un simile restringimento dell'alveo non sia pericoloso, soprattutto in un periodo, come quello estivo, caratterizzato da piogge violente e abbondanti: «La zona a nord di Modena rischia di finire sott'acqua».
In quella zona è aperto uno dei cantieri dell'alta velocità. E proprio per costruire il viadotto sul quale correrà il supertreno sono stati fatti i lavori di contenimento e restringimento dell'alveo del canale.
Lavori - assicurano i tecnici della Tav - che sono del tutto provvisori: nel giro di qualche giorno il «rinforzo» di terra dovrebbe essere rimosso e la situazione tornare com'era prima.
Il «rinforzo» delle sponde del canale è stato realizzato per consentire il lavoro delle macchine che devono piantare i pali di sostegno del viadotto «Modena».
Si tratta di enormi pali a sezione circolare che vengono fissati a decine di metri di profondità.
Due di questi verranno realizzati dentro l'alveo nel canale, per consentire lo «scavalcamento» del canale Naviglio.
Queste opere - spiegano i responsabili Tav - verranno completate nel giro di pochissimi giorni, e al termine quel tratto del canale Naviglio verrà, anzi, messo maggiormente in sicurezza rispetto al passato.
Certo, la consapevolezza del rischio di esondazioni rimane. Tant'è che, proprio lì vicino, stazionano notte e giorno due ruspe pronte a entrare in azione e a «rompere» il terrapieno in caso di piogge abbondanti. Come il temporale dell'altra sera, per fortuna esauritosi in una manciata di minuti.
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