Nubifragio, mezza città va sott'acqua

Data: 21/05/2003
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Violenta grandinata, danni e traffico in tilt. Centinaia di chiamate di soccorso ai pompieri, ancora polemiche sui tombini ostruiti.

Dieci minuti di grandinata fittissima, poi una pioggia violenta e abbondante. Il tutto è durato non più di un'ora, ma è stato più che sufficiente per mandare in tilt Modena e buona parte della provincia, creando danni ingenti ad abitazioni, negozi e attività. Centinaia le richieste di aiuto arrivate alla polizia municipale e ai vigili del fuoco, che hanno dovuto richiedere rinforzi ai colleghi di Bologna e Ferrara per fronteggiare l'emergenza. In città sono finite sott'acqua le stesse strade che già 10 mesi fa avevano avuto scantinati e negozi allagati. Nonostante le strage rese viscide da pioggia e foglie, per fortuna a Modena non ci sono stati incidenti né feriti. In montagna, a Volta di Saltino, un albero è caduto abbattendosi su un'auto in transito. Le due persone a bordo sono state trasportate in elicottero all'ospedale ma non sono gravi.

L'«inferno» è durato poco meno di un'ora. Ma tanto è bastato per provocare danni ingenti a negozi, uffici, abitazioni, cantine e a mandare in tilt mezza città. E' pesante il bilancio del violento temporale che ieri si è abbattuto sulla città e buona parte della provincia, accompagnato da una fitta grandinata durata una decina di minuti. Per rispondere a tutte le chiamate, i vigili del fuoco hanno dovuto chiedere rinforzi ai colleghi di Bologna e Ferrara. Per tutta la serata i pompieri - ma anche i cittadini - hanno lavorato per svuotare dall'acqua locali e abitazioni.
Che ci fosse maltempo in arrivo era previsto. Ma certo nessuno, neppure i meteorologi dell'Osservatorio geofisico, si aspettavano qualcosa di così violento: 10 minuti ininterrotti di grandinata fittissima che ha lasciato sul terreno uno strato di ghiaccio come una nevicata in pieno inverno. E una pioggia scrosciante che ha ostruito le caditoie, allagando le strade e, di conseguenza, case, uffici, negozi, garage, cantine e via dicendo.
L'«inferno» si è scatenato poco dopo le 18, nel bel mezzo quindi del traffico in uscita dai luoghi di lavoro. La grandine ha iniziato a cadere, violenta, costringendo gli automobilisti a cercare riparo per evitare ammaccamenti alla carrozzeria. Nel giro di qualche minuto la strada era completamente ricoperta da uno strato bianco che ha resistito per diverse ore, creando un effetto surreale.
Quindi è stata la volta della pioggia. Violenta e abbondante. Molte caditoie erano intasate, altre ostruite dalle foglie fatte cadere dal vento e dalla grandine. Altre erano pulite ma - come hanno spiegato i vigili del fuoco - non riuscivano a «tirare» una simile quantità d'acqua tutta insieme. Il risultato è un bollettino di guerra: centinaia di richieste d'intervento dalle «solite» strade, quelle cioè che finiscono sott'acqua più o meno ad ogni acquazzone: Canalchiaro, San Giovanni Bosco, la zona Musicisti, il villaggio Giardino, il centro storico, un po' tutto il quartiere Buon Pastore. Qui i vigili hanno dovuto aiutare una donna a rientrare in casa, dove l'aspettava il padre anziano con due bambini piccoli. Poco distante, in via Guicciardini, un'altra donna «lottava» con l'acqua fino al ginocchio nel tentativo di «stoppare» un tombino. Gli operai di Meta sono arrivati più tardi, aprendo le caditoie. «Lago» in via Gian Maria Barbieri, dove in questo periodo è aperto un cantiere per il rifacimento della strada.
Intanto, sulle arterie principali, la viabilità andava in tilt a causa dell'acqua (viale Reiter era in certi tratti impraticabile, così come via Contri, quasi 'navigabile') e dello strato viscido creato dalle foglie. Occhi puntati sul canale Naviglio, il cui livello è cresciuto di un metro e mezzo nel giro di un'ora, per poi tornare a scendere.
A parte un tamponamento dalle conseguenze per fortuna lievi, non ci sono stati incidenti né feriti ad aggravare il bilancio - già grave dal punto di vista economico - di questo nubifragio.
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