Data: 26/11/2013
Autore: Renata Cappi
L’esperienza di Alessandra Cocchi, volontaria Moproc, tra i fondatori di “Portobello”.
Come hai iniziato ad interessarti a Portobello?
Per caso, grazie ad un’amica, e da subito ho capito che mi sarebbe piaciuto dedicarmi a questo progetto. Tramite il Centro Servizi Volontariato, sono entrata nell’organizzazione ed ho iniziato una rigorosa formazione che mi ha fornito gli strumenti idonei per gestire l’attività.
Di cosa ti occupi?
All’inizio mi sono dedicata a tutto, nel vero senso della parola: ho coordinato i lavori, sistemato gli scaffali, aiutato per l’accoglienza. Ora mi occupo di approvvigionamento: contatto potenziali ditte donatrici e coordino arrivo e distribuzione delle merci.
Quanto tempo gli dedichi?
L’impegno è quotidiano. Oltre alla presenza effettiva al mercatino, è tanto anche il lavoro da casa, mentre primi tempi è stato un vero e proprio “tour de force”!
Un bilancio di questi 4 mesi?
Più che positivo – aggiungerei purtroppo! – visto che le richieste sono in continuo aumento: ad ora sono circa 900 le persone “sostenute”. Sul fronte donatori e finanziatori, invece, potrebbe andare ancora meglio.
Sei soddisfatta di questa esperienza?
Moltissimo. Le gratificazioni sono tante. Inoltre, trovandomi in un momento lavorativo difficile, Portobello mi ha permesso di non pensare troppo ai miei problemi e di dedicarmi con amore e passione a qualcosa di concretamente utile.