Data: 13/07/2015
Autore: Luigi Molina
I volontari si sono portati sull’argine del fiume Panaro con i mezzi a disposizione e, a braccia, hanno portato sulla sponda del sia i teli che i sacchi di sabbia.
L’esercitazione consiste nel simulare una piccola falla e per chiuderla si arrotolano alcuni sacchi di sabbia nel telo per poi srotolarlo nell’argine: così facendo si chiude la falla.
È un'operazione delicata, che comporta una grande lavoro di coordinamento.
Al Centro Logistico Comunale è stata costituita una coronella con “tutti” i sacchi di sabbia disponibili: alla fine, per verificarne la tenuta, i volontari con le motopompe hanno riempito la coronella con l’acqua e – ottenuto il risultato atteso - i volontari presenti hanno potuto celebrare il successo grazie alla cena preparata dal gruppo cucina: menù a base di … “cotechino e fagioloni”.
Alcuni volontari nella notte hanno simulato una operazione di vigilanza idraulica per trovare fontanazzi, piantando paletti nel terreno.
Hanno potuto provare le varie attrezzature: motopompe, torre faro, sacchi di sabbia e mezzi come furgoni e fuoristrada, assieme all’immancabile montaggio tende.
Un aspetto fondamentale di queste esercitazioni e che non è da trascurare è quello “umano”: si vive a stretto contatto col gruppo e con tanta stanchezza addosso, ci si conosce, e automaticamente si limano eventuali tratti “spigolosi” del proprio carattere perché tutti i volontari lavorano come se fosse un vero intervento: l’ingrediente segreto è infatti la grande sintonia fra tutti noi.