Uscite notturne - Armati di thermos con tè caldo, merendine, snack e qualche coperta

Senzatetto con affetto

Dalle parole di Chiara, emerge chiaramente una situazione inaspettata: i senza fissa dimora della nostra città sono tanti e in aumento

Data: 26/09/2016

Autore: Chiara Iscra 

“Ti aspettavi tutti questi senzatetto a Modena?”.

La domanda arriva in differita al mio cervello.

È la mia prima sera di servizio accoglienza freddo e - la fronte schiacciata contro il finestrino del Defender - sono intenta a pensare a quando, anni prima, lessi dell’impegno della Protezione Civile di Modena nell’assistenza invernale ai senzatetto.

“No, non me lo aspettavo”.

E infatti, la vita dei senza fissa dimora è troppo spesso disgiunta dalla società che li contiene e, di questi individui, non avevo mai percepito che frammenti di vita tra gli interstizi pubblici urbani.

Mentre ci spostiamo tra i punti della città segnalati per la presenza di senzatetto, con tè caldo e coperte, mi si rende chiara – e sarà così ad ogni uscita - la ragione per cui voglio esser parte di questo servizio.

Gli immigrati e i migranti senza punti d’appoggio stabili, i disoccupati e i lavoratori precari, le donne e gli uomini dalle vite affettive atomizzate, i ragazzi dai trascorsi ostili e dal senno a volte vacillante, mi rammentano tutti quanto la perdita di stabilità - sia essa economica, affettiva o psicologica - possa essere repentina e smantellare la nostra capacità di resilienza.

La coesione sociale, anche solo limitata ad un tè, due biscotti e quattro chiacchiere, resta spesso una rete di salvezza.  

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