“Io Non Rischio: ancora una volta nelle piazze per promuovere la cultura della prevenzione

Data: 20/10/2019

Autore: Daniele Montorsi 

“Autoprotezione”, “resilienza: parole che da poco hanno preso posto nel nostro abituale vocabolario e con le quali abbiamo iniziato a familiarizzare, senza però averne ancora pienamente compreso il profondo significato di cambiamento culturale. Perché di questo, in fondo si tratta.

Passare ad una prassi della prevenzione dei rischi presenti sul territorio, vuol dire, prima di tutto, educarci a guardare gli ambienti della nostra vita quotidiana (casa, scuola, posto di lavoro, ecc.) con uno sguardo intelligentemente acuto, rivolto ad individuare tutte quelle situazioni di potenziale pericolo, per eliminarle o circoscriverne gli effetti, con interventi o comportamenti che molto spesso sono semplici ed immediati, perché dettati soltanto da buon senso.

Fissare armadi, scaffali e librerie alle pareti, evitare di avere sopra il nostro letto mensole con oggetti di vario tipo, montare fermi agli sportelli dei pensili contenenti stoviglie, evitare di utilizzare sottopassi e cantine in presenza di forti e prolungate precipitazioni, sono soltanto alcune delle tante precauzioni che possono fare la differenza in presenza di una scossa tellurica o di un’alluvione.

Proprio per diffondere le “buone pratiche” di protezione civile, nelle giornate di sabato 12 e domenica 13 ottobre, il nostro gruppo comunale, in compagnia degli amici della Croce Blu, è ritornato nell’ormai familiare spazio di Largo Muratori a Modena per partecipare alla campagna nazionale “Io non rischio” promossa dal Dipartimento della Protezione Civile ed incontrare i nostri concittadini, in contemporanea con moltissime altre piazze italiane

Sintesi di un’accurata preparazione durata alcune settimane, che ha permesso di esporre all’attenzione dei passanti tutta una serie di sussidi, immagini e documenti, queste due giornate sono state molto intense ma anche gratificanti, perché la gente, la nostra gente, ha risposto con tutto l’interesse e la partecipazione di cui è capace; soprattutto i ragazzi delle scuole superiori ai quali è stato dedicato il sabato mattina.

Anche in questa occasione, abbiamo potuto verificare nelle persone con le quali ci siamo confrontati, una crescente voglia di conoscere, di sapere come comportarsi di fronte al manifestarsi di un rischio sismico o alluvionale.

Credo stia crescendo anche in Italia una più compiuta sensibilità ed attenzione verso una maggiore sicurezza ambientale ed una maggiore consapevolezza che ognuno di noi deve essere preparato e fare la sua parte nella custodia e vigilanza del proprio territorio.

Il tutto, per realizzare una piena protezione che, da iniziale “autoprotezione”, si allarghi ed estenda poi all’intero contesto nel quale abitiamo, rinsaldandone i legami sociali e comunitari.

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