Vigilare dall'alto

Data: 17/06/2022

Autore: Daniele Montorsi 

L’attività di avvistamento antincendio, che anche quest’anno partirà a breve, è un servizio molto utile per il nostro territorio, del quale forse non se ne percepisce a pieno l’importanza e la delicatezza anche da parte degli stessi partecipanti.

Infatti, attraverso una rete di 5 punti fissi di osservazione (Monte Calvanella, Torre di Gaiato, Monte Pizzicano, Monte Ravaglia, Sasso della Croce) che copre tutta la nostra montagna, è possibile controllare dall’alto un territorio molto vasto ed individuare sul nascere l’insorgere di incendi, quelle famose “colonne di fumo” che sono l’oggetto delle nostre particolari attenzioni.
Dunque un’attività preventiva di sorveglianza che, in caso di avvistamento, permette di avvertire la Sala Radio di Marzaglia la quale, a sua volta, può allertare le “squadre mobili” più vicine, squadre di volontari che opportunamente addestrati ed attrezzati al servizio AIB (Anti Incendio Boschivo), e montati su fuoristrada, possono in breve tempo recarsi sul posto individuato e spegnere, o far spegnere, il fuoco. Fuoco che quasi sempre, è il prodotto dell’abbruciamento di sfalci ad opera dei contadini, ma non solo: come avvenne ad esempio nel 2017 in località Valdalbero di Lama Mocogno, dove un incendio interessò una vasta zona di territorio montano, impegnando seriamente i nostri volontari in appoggio alle squadre dei VVF.
Attraverso questa sinergia tra “punti fissi” e “punti mobili” pertanto, si attua una idonea copertura del territorio e si realizza una buona messa in sicurezza dello stesso.

Ma oltre a ciò, l’attività di avvistamento antincendio, è anche un ottimo momento addestrativo, che fa sintesi di varie e necessarie competenze.

L’abilità nel preparare il proprio zaino, prevedendo le varie e mutevoli condizioni atmosferiche che, nell’arco di un pomeriggio, possono passare da un caldo afoso ad un tempo coperto e ventoso, se non addirittura piovoso e con le temperature in ribasso.
La capacità di guidare un automezzo pesante (il famoso Defender 110) per una tratta di quasi centocinquanta chilometri, per buona parte in montagna con il tratto finale di ascesa alla cima del Monte Calvanella (m. 1562 slm), decisamente impegnativo perché con guida fuoristrada; l’organizzazione funzionale della postazione di osservazione con tutti i suoi strumenti (carta, goniometro, righello, squadra, bussola, ed ovviamente i binocoli) e corretto orientamento della carta C.T.R. 1:25.000; familiarità nel diverso utilizzo delle due radio in dotazione (il Tetra e l’Analogica) e nelle comunicazioni con la Sala Radio di Marzaglia, che devono essere brevi, chiare e al tempo stesso esaustive.
Poi la capacità di osservazione del territorio circostante, di individuazione di punti di riferimento (torri, borghi, strade, case sparse, ruderi, ecc) da ritrovare poi sulla carta, allo scopo di meglio familiarizzare con lo scenario operativo.
Ed infine, ultimo ma non per questo meno importante, la capacità di “fare squadra” perché le molte ore del servizio (dalle 11/11.30 di ritrovo al CLC, al ritorno mai prima delle 21/21.30) impongono ai componenti, la capacità di saper convivere in maniera serena e costruttiva e di realizzare una equilibrata divisione ed alternanza dei compiti. Un’occasione dunque per verificare, approfondire ed affinare le proprie competenze, anche attraverso esercitazioni nel calcolo dell’azimut, delle distanze e più in generale di lettura della carta.

Tutto questo, per quanto riguarda l’aspetto più squisitamente operativo del servizio; poi, viene anche il “resto” quello cioè che la montagna ci regala nelle ore in cui la viviamo. I paesaggi che dall’alto perdono le loro imperfezioni, il silenzio, il soffio del vento, il correre delle nuvole in cielo e, molto spesso, il verso dell’aquila che dal Cimone, si tuffa planando sulle nostre teste: sono tutte emozioni impagabili per chi le sa vivere ed apprezzare.

Un servizio davvero da non perdere!

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