Volontari si diventa... speriamo!

Data: 04/09/2024

Autore: Lea Daidone 

Il nostro CLC ha appena ospitato per quattro giorni ventitré giovani e promettenti futuri volontari. O almeno, questo è ciò che noi dello staff speriamo e ciò che ci raccontiamo per tentare di giustificare a noi stessi le ore di sonno perse.
In verità stiamo ancora aspettando di scoprire chi tra i ragazzi e le ragazze di quest'anno deciderà di compilare i famigerati moduli ed entrare nel nostro gruppo. Ma dopo tutto quello che abbiamo mostrato loro in questi giorni, come potremmo non averli convinti?

Il primo giorno i ragazzi hanno potuto dedicarsi a un po' di sano sonno ristoratore sulle sedie del CLC, mentre tentavamo di spiegare loro tutto lo spiegabile sul sistema di Protezione Civile. Dopo di che, si sono cimentati nella divertente impresa di allestire la loro sistemazione per le ore notturne. Così tra pneumatiche da gonfiare e pali che non si comprende mai dove debbano andare a finire, riscaldati negli animi dal dolce tepore che solo i pomeriggi di agosto sanno offrire, i ragazzi si sono ritrovati a sera con confortevoli giacigli pronti ad accoglierli per la notte, ma non prima che potessero avere un assaggio delle incredibili doti attoriali del settore under 18 durante la simulazione di un'uscita di accoglienza invernale.

Il secondo giorno è iniziato con quella che è stata l'attività preferita dei ragazzi! Due ore di simulazione ricerca disperso sotto al sole e in mezzo alle sterpaglie. Niente, neanche i moduli antincendio delle squadre AIB sono riusciti a spegnere le loro lamentele, e ci è toccato cercare di rinfrescarli portandoli in piscina per l'attività con la Squadra di Sicurezza Fluviale (Le Nutrie) . Ma temo che più che i lanci della corda e le differenze tra salvagente e aiuto al galleggiamento, loro stessero aspettando l’agognatissima doccia, che la piscina della CDR ha finalmente dato loro la possibilità di fare. Una volta lavati, non c'erano molte cose che avrebbero potuto sollevare ancora di più il loro umore, ma se ce n'era una, questa è stata senza dubbio la serata giochi organizzata dal settore under 18, che ha posto fine alla seconda giornata.

Il terzo giorno i ragazzi sono stati portati in trasferta alla sede della polizia locale, che hanno potuto visitare nel dettaglio, tra i veicoli e i cani della polizia, passando per il punto più importante: la stanza che, in caso di bisogno, diventa la sede del C.O.C. (Centro Operativo Comunale). Qui abbiamo simulato ciò che succede in un'emergenza sul territorio del comune, e i ragazzi si sono calati nei ruoli di efficienti sindaci, vibranti rappresentanti dei vigili del fuoco e coordinatori del volontariato dagli approcci un po' originali, e a colpi di transenne posizionate e squadre mandate in vie che puntualmente non venivano chiamate con il loro nome, tutti sono riusciti a risolvere il problema che era stato posto loro davanti.
Temendo però che tutto questo lavoro di mente avesse intorpidito i loro corpi, abbiamo deciso di dedicare il pomeriggio a quello che è lo scenario più familiare a noi volontari padani: l'emergenza idraulica. E così, anche a questi ragazzi è stata regalata la poesia di una pala che solleva la sabbia per riempire un sacco di juta, la melodia ritmata dell'alternarsi dei “sotto!” e “sopra!” durante un passamano, l'incredibile realizzazione personale che solo la costruzione di una coronella può darti. Doni preziosissimi di cui sicuramente loro ci sono infinitamente grati.

Dopo il ritorno in sede, la serata aveva già assunto toni allegri e rilassati, quando la prospettiva di un sereno torneo di biliardino è stata brutalmente infranta da un sms arrivato ad ogni cellulare: “CODICE ROSSO”. Come in una vera emergenza, tutti hanno abbandonato ciò che stavano facendo e sono saliti sui mezzi, armati di DPI, per arrivare dove li aspettava il varo di un telo arginale.
È stato questo l'ultimo scenario del nostro campo scuola.

Il giorno dopo, finiti gli smontaggi e le consegne dei diplomi, abbiamo riconsegnato i ragazzi, un po' più stanchi e un po' più sporchi, nelle mani dei genitori.

Difficile dire se in questi giorni siamo davvero riusciti a convincerli a tornare, però insomma, se non ce l'abbiamo fatta noi, deve esserci riuscito quanto meno il settore cucina!

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