MODENA (4 ott. 2009) - Sono quasi 600 i volontari modenesi che hanno
partecipato all’emergenza del dopo terremoto in Abruzzo; a questi si
aggiungono cinque tecnici della Protezione civile provinciale. La
comunità modenese, inoltre, ha fornito fin da primi giorni dopo il
sisma un costante supporto anche in termini di invio di materiale,
mezzi, prodotti alimentari messi a disposizione gratuitamente da enti e
imprese.
Il bilancio della solidarietà modenese in Abruzzo è stato
illustrato, sabato 3 ottobre, nel corso della quarta Convention della
Protezione civile modenese che si svolge al Centro unificato di
Marzaglia: una giornata di incontri e seminari, promossa dalla
Provincia di Modena e dalla Consulta provinciale del volontariato di
protezione civile, che si chiude in serata con una festa dei volontari
durante la quale il presidente della Provincia di Modena Emilio
Sabattini consegnerà un riconoscimento a chi ha partecipato
all’emergenza dopo il terremoto in Abruzzo. Nel corso della giornata
sono stati presentati anche i dati di un anno di attività della
Protezione civile modenese.
«Vogliamo ringraziare tutti volontari – sottolinea Emilio
Sabattini, presidente della Provincia di Modena – che hanno fornito un
contributo importante nell’emergenza Abruzzo. Con la Protezione civile
regionale, infatti, abbiamo gestito e, in alcuni periodi, diretto il
campo di piazza d’Armi a L’Aquila,il più numeroso quindi il più
complicato, oltre a quello di Villa S.Angelo. Un ringraziamento
doveroso, quindi, a chi è sempre disponibile a intervenire nelle
situazioni di difficoltà, come potrebbe essere nuovamente richiesto con
l’emergenza di Messina». Come ha spiegato Lorenzo Alessandrini, del
dipartimento nazionale di Protezione civile, «nei prossimi giorni verrà
deciso l’eventuale coinvolgimento di altre regioni negli interventi in
Sicilia». Intanto la Regione Emilia Romagna ha già inviato a Messina
due tecnici esperti in logistica.
Per quanto riguarda l’emergenza Abruzzo, nel dettaglio emerge che
dei quasi 600 volontari partiti, 185 fanno parte delle associazioni
iscritte alla Consulta provinciale del volontariato di protezione
civile e 410 delle associazioni nazionali: 179 dell’Anpas, 89 degli
Alpini di Modena, 82 della Croce rossa di Modena e 60 dell’Agesci di
Modena, Carpi e Sassuolo.
Oltre ai volontari, la Protezione civile modenese ha messo a
disposizione buona parte dei mezzi e materiali della Consulta:
tensostrutture, moduli bagno, 200 letti e materassi. A questo materiale
si è aggiunto quello fornito da enti e associazioni e inviati in
Abruzzo con il coordinamento della Provincia: le ditte Castelcarni,
Villani, Prosciuttificio S.Francesco, Salumificio Pavarotti e Alcar Uno
di Castelnuovo Rangone, Ilpa di Bazzano, Csc di S.Cesario, Transcoop di
Reggio Emilia, Coop Estense, Incofar, Pelco e Ferramenta Turbo gas di
Modena hanno rifornito i campi, a più riprese, con carni fresche,
salumi, prodotti per l’igiene, materiale per le mense, vestiario,
giochi e mezzi di trasporto, mentre il Pd di Modena ha messo a
disposizione due tensostrutture con sedie e tavoli.
Un ringraziamento ai volontari è arrivato nel corso della
Convention da Marioluigi Bruschini, assessore alla Sicurezza del
territorio della Regione Emilia Romagna, che ha aperto i lavori della
Convention insieme al Prefetto di Modena Giuseppina Di Rosa e Stefano
Vaccari, assessore provinciale con delega alla Protezione civile.
Assente, invece, Bernardo De Bernardinis, vice capo del dipartimento
nazionale di Protezione civile, a Messina per gestire l’emergenza
nubifragio.
I dati su un anno di attività modenese
Le ripetute piene di Secchia e Panaro, le frane che hanno
interessato diversi comuni montani nell’inverno scorso e culminate con
l’interruzione per frana della provinciale 623 a Guiglia, della
provinciale 28 a Palagano, della provinciale 486 a Frassinoro e della
provinciale 23 a Lama Mocogno. Oltre all’emergenza Abruzzo, è stato un
anno particolarmente impegnativo per la Protezione civile provinciale
che si è riunita sabato 3 ottobre nel Centro unificato di Marzaglia,
inaugurato proprio un anno fa.
«In questi mesi – spiega Stefano Vaccari, assessore provinciale con
delega alla Protezione civile – abbiamo sviluppato e potenziato il
nostro sistema di intervento, aggiornato i piani di emergenza in
diversi comuni e realizzato diversi opere di messa in sicurezza contro
il dissesto. Anche nel cosiddetto tempo di pace, la Protezione civile
non si ferma, perché è necessario prima di tutto “allenarsi” e
migliorare continuamente la capacità di prevenzione, oltre a
perfezionare tutti gli aspetti organizzativi e formativi al fine di
assicurare interventi in caso di emergenza sempre più rapidi ed
efficienti».
Come ha illustrato Rita Nicolini, responsabile della Protezione
civile della Provincia di Modena, durante la Convention, nel 2009 sono
stati realizzati 78 interventi di messa in sicurezza dei versanti
franati per complessivi cinque milioni di euro.
E’ stato installato anche un nuovo sistema radio degli enti locali
costituito da dieci apparati fissi, 56 portatili e due mezzi mobili,
mentre è previsto nelle prossime settimane l’avvio di un nuovo sistema
di messaggi per l’allerta.
Sono stati potenziati il servizio di monitoraggio delle piene dei
fiumi e il servizio antincendi boschivi attraverso l’attivazione di
sette punti di avvistamento in Appennino a cui hanno collaborato 178
volontari che hanno frequentato un apposito corso di formazione.
La Protezione civile provinciale, infatti, ha realizzato anche
diversi corsi per volontari, oltre che sugli incendi boschivi, sulla
vigilanza dei fiumi e delle frane e sull’uso della radio in caso di
emergenza con il coinvolgimento di oltre 500 volontari.