Nubifragio, mezza città va sott'acqua
Violenta grandinata, danni e traffico in tilt. Centinaia di chiamate di soccorso ai pompieri, ancora polemiche sui tombini ostruiti.
Dieci minuti di grandinata fittissima, poi una pioggia violenta e
abbondante. Il tutto è durato non più di un'ora, ma è stato più che
sufficiente per mandare in tilt Modena e buona parte della provincia,
creando danni ingenti ad abitazioni, negozi e attività. Centinaia le
richieste di aiuto arrivate alla polizia municipale e ai vigili del
fuoco, che hanno dovuto richiedere rinforzi ai colleghi di Bologna e
Ferrara per fronteggiare l'emergenza. In città sono finite sott'acqua
le stesse strade che già 10 mesi fa avevano avuto scantinati e negozi
allagati. Nonostante le strage rese viscide da pioggia e foglie, per
fortuna a Modena non ci sono stati incidenti né feriti. In montagna, a
Volta di Saltino, un albero è caduto abbattendosi su un'auto in
transito. Le due persone a bordo sono state trasportate in elicottero
all'ospedale ma non sono gravi.
L'«inferno» è durato poco meno di un'ora. Ma tanto è bastato per
provocare danni ingenti a negozi, uffici, abitazioni, cantine e a
mandare in tilt mezza città. E' pesante il bilancio del violento
temporale che ieri si è abbattuto sulla città e buona parte della
provincia, accompagnato da una fitta grandinata durata una decina di
minuti. Per rispondere a tutte le chiamate, i vigili del fuoco hanno
dovuto chiedere rinforzi ai colleghi di Bologna e Ferrara. Per tutta la
serata i pompieri - ma anche i cittadini - hanno lavorato per svuotare
dall'acqua locali e abitazioni.
Che ci fosse maltempo in arrivo era previsto. Ma certo nessuno, neppure
i meteorologi dell'Osservatorio geofisico, si aspettavano qualcosa di
così violento: 10 minuti ininterrotti di grandinata fittissima che ha
lasciato sul terreno uno strato di ghiaccio come una nevicata in pieno
inverno. E una pioggia scrosciante che ha ostruito le caditoie,
allagando le strade e, di conseguenza, case, uffici, negozi, garage,
cantine e via dicendo.
L'«inferno» si è scatenato poco dopo le 18, nel bel mezzo quindi del
traffico in uscita dai luoghi di lavoro. La grandine ha iniziato a
cadere, violenta, costringendo gli automobilisti a cercare riparo per
evitare ammaccamenti alla carrozzeria. Nel giro di qualche minuto la
strada era completamente ricoperta da uno strato bianco che ha
resistito per diverse ore, creando un effetto surreale.
Quindi è stata la volta della pioggia. Violenta e abbondante. Molte
caditoie erano intasate, altre ostruite dalle foglie fatte cadere dal
vento e dalla grandine. Altre erano pulite ma - come hanno spiegato i
vigili del fuoco - non riuscivano a «tirare» una simile quantità
d'acqua tutta insieme. Il risultato è un bollettino di guerra:
centinaia di richieste d'intervento dalle «solite» strade, quelle cioè
che finiscono sott'acqua più o meno ad ogni acquazzone: Canalchiaro,
San Giovanni Bosco, la zona Musicisti, il villaggio Giardino, il centro
storico, un po' tutto il quartiere Buon Pastore. Qui i vigili hanno
dovuto aiutare una donna a rientrare in casa, dove l'aspettava il padre
anziano con due bambini piccoli. Poco distante, in via Guicciardini,
un'altra donna «lottava» con l'acqua fino al ginocchio nel tentativo di
«stoppare» un tombino. Gli operai di Meta sono arrivati più tardi,
aprendo le caditoie. «Lago» in via Gian Maria Barbieri, dove in questo
periodo è aperto un cantiere per il rifacimento della strada.
Intanto, sulle arterie principali, la viabilità andava in tilt a causa
dell'acqua (viale Reiter era in certi tratti impraticabile, così come
via Contri, quasi 'navigabile') e dello strato viscido creato dalle
foglie. Occhi puntati sul canale Naviglio, il cui livello è cresciuto
di un metro e mezzo nel giro di un'ora, per poi tornare a scendere.
A parte un tamponamento dalle conseguenze per fortuna lievi, non ci
sono stati incidenti né feriti ad aggravare il bilancio - già grave dal
punto di vista economico - di questo nubifragio.