Violenta grandinata su Modena

MODENA (26 set. 2007) - Violenta e inconsueta grandinata accompagnata da un nubifragio su Modena nel pomeriggio di mercoledì 26 settembre 2007. Dall'Osservatorio Geofisico del Dipartimento di Ingegneria dei Materiali e dell'Ambiente dell'Università degli studi di Modena e Reggio Emilia dati e osservazioni su quella che è stata la quarta grandinata settembrina per la città dal 1867.

Violenta e inconsueta, per il mese di settembre, grandinata oggi pomeriggio su Modena e in particolare nella zona est della città.

Luca Lombroso, meteorologo dell'Osservatorio Geofisico del Dipartimento di Ingegneria dei Materiali e dell'Ambiente dell'Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, accortosi dagli strumenti e dalle osservazioni "a vista" dell'arrivo del violento temporale ha potuto seguire "dal vivo" la grandinata.

"A detta anche dei più famosi centri meteo internazionali, ha dichiarato Luca Lombroso - come la NOAA, anche nell'era dei satelliti "l'occhio umano è ancora il miglior strumento per osservare grandinate e tornado". Il temporale è stato avvistato avanzare minaccioso dalla zona ovest-sud ovest della città, con la classica "wall cloud" o "nube a parete" e il veloce scorrere di nubi basse e cupe (fractocumulus). Assieme all'ammasso nuvoloso è stato inoltre avvistato un piccolo turbine di sabbia, un "dust devil", dovuto più probabilmente all'invorticamento del vento fra gli edifici che a veri sistemi vorticosi".

Subito dopo si è abbattuto, violento e improvviso il rovescio che ha scaricato complessivamente 17.5 mm di pioggia presso la stazione di rilevazione di Piazza Roma, e 15.6 mm al Campus di via Campi, con intensità massime, rispettivamente, di 6.8 mm in 5 minuti e di 7.8 mm in 5 minuti, e una raffica di vento a 82 km/h.

"I valori di precipitazione, ha affermato Luca Lombroso - seppur intensi, non hanno rappresentato un record per Modena, poiché superati in varie occasioni (la massima violenza in breve tempo si registrò il 20 maggio 2003 con 11.9 mm/5 min.). Anche l'intensità della grandine di per sé non è un fatto straordinario. Sono state infatti varie negli ultimi anni le grandinate violente abbattutosi sulla città, come appunto nel già citato 20 maggio 2003 o in vari episodi dell'agosto 2005. L'odierna grandinata è classificabile di intensità H3, in parteH4 sui valori stabiliti dall'apposita scala internazionale della TORRO - Tornado and Severe Storm Organization (che si materializza con danni lievi quali foglie strappate, frutta e verdura graffiata o leggermente ammaccata, e possibili piccoli danni ai vetri delle case, ai lampioni ecc.) e dimensione dei chicchi di codice fra 2 e 4 (più o meno pari a le dimensioni di un pisello e di una noce)."

Quello che ha stupito maggiormente gli esperti dell'Osservatorio Geofisico è il periodo dell'anno in cui l'evento ha colpito la città, settembre, mese poco propizio alla grandine, vista da queste parti in questo periodo solo altre 3 volte tra il 1867 e il 2005. "Del resto però - ha concluso Luca Lombroso - siamo in un periodo di ormai evidenti e vistosi cambiamenti climatici e non dovremmo meravigliarci di fenomeni inconsueti per il passato. Se il singolo episodio non può essere di per sé imputato al "global warming antropogenico", l'aumento di questi fenomeni, delle anomalie, dei record a ripetizione è però sotto gli occhi di tutti. E dobbiamo abituarci a ragionare e a pianificare, non solo in base al passato ma anche al futuro. Un futuro fatto di un clima sempre più caldo ed estremo anche per Modena."

Il rovescio di oggi si caratterizza come il primo assaggio di un fronte freddo che porterà altre piogge più diffuse nella giornata di giovedì, quando sulle cime più alte dell'Appennino potrebbe comparire la neve come già avvenuto a inizio mese.

Spazio per miglioramenti sono previsti invece il fine settimana e addirittura una possibile onda calda fuori stagione, specie in montagna, a inizio ottobre.

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