Portobello c'è!

Data: 25/06/2013
Fonte: VolontariaMO
Tag: modena portobello 
"In questi giorni si chiude una fase importante, che ci ha visti in prima linea in questi ultimi due anni di lavoro e di sforzo organizzativo e tecnico davvero notevole, che ci hanno portato a tagliare questo traguardo - ha affermato il presidente dell'Associazione Servizi per il Volontariato di Modena Angelo Morselli durante la conferenza stampa di martedì 25 giugno che anticipa l'inaugurazione ufficiale di Portobello di venerdì 28 giugno 2013 - Ora si apre un'altra fase, altrettanto importante e impegnativa, ed entreremo nel vivo dell'avventura".

E' da due anni che il progetto ha preso il via e ha superato anche i problemi legati al terremoto, che ha avuto un forte impatto sui lavori e sulla capacità di raccogliere fondi e donatori, e i temi burocratici, legati all'innovatività del progetto che di fatto non ha precedenti. Difficoltà superate grazie a costanza e impegno da parte di tutti i soggetti coinvolti nel progetto Portobello.

Il lavoro però non è affatto finito anzi è appena iniziato: chi vuole aiutare Portobello è il benvenuto! Il bisogno di volontari e risorse sarà sempre in aumento perché l'obiettivo è quello di aumentare il numero di famiglie che potranno accedere al servizio. Per quanto riguarda il breve periodo le esigenze saranno quelle di avere nuove risorse economiche per l'acquisto di generi alimentari che non si riescono a reperire diversamente, con le donazioni, e per pagare le utenze. Nel lungo periodo sicuramente si necessiterà anche di nuove forze volontarie, per sostenere la portata e la crescita di Portobello.

"Ad oggi sono 105 i volontari che hanno fatto il corso di formazione e più di 30 le famiglie selezionate per l'accesso" ha spiegato Morselli.

"Portobello è un esempio importante di come mettere a sistema, con successo, una serie di specificità provenienti da mondi diversi e tenute insieme dalla preziosa rete del volontariato e dell'associazionismo" ha detto in conferenza stampa il vicepresidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena Massimo Giusti. Insieme a lui, erano presenti anche Andrea Tosi di Cna e Gianluigi Covili di Nordiconad, tra i principali partner del progetto.

"Portobello è un progetto ambizioso, testimonianza significativa di come, in assenza di una politica non sempre capace di far fronte a tutte le difficoltà causate dalla crisi, il forte volontariato presente sul nostro territorio riesca a tenere coesa l'unità" ha detto Covili aggiungendo che "nella comunità modenese chi può deve lavorare affinché si riducano le incertezze e le difficoltà economiche che sta vivendo il nostro Paese. La nostra esperienza è un esempio che deve essere preso come tale perchè indica scale di priorità di cui dobbiamo farci carico".

"Come Cna siamo stati ben felici di collaborare a questo progetto di responsabilità sociale dell'impresa - gli ha fatto eco Tosi - Si tratta di un progetto estremamente innovativo, rivolto a quella zona grigia della popolazione piena di difficoltà quotidiane da cui fatica a risollevarsi, aiutando cittadini momentaneamente in difficoltà ma che con un supporto del genere possono farcela a saltarci fuori dai loro problemi"

"Attraverso questo emporio sociale inoltre - hanno aggiunto Giorgio Berni intervenuto in rappresentanza della Protezione Civile e Pino Ligabue, presidente dell'Avis comunale di Modena - la gente potrà avvicinarsi facilmente al mondo del volontariato, che ha sempre bisogno di nuove forze, perché Portobello è una vera e propria officina della solidarietà!"

Non è solo il market che caratterizza il progetto Portobello; questa è solo una delle tre anime: le altre due sono le consulenze per gli utenti (indicazioni e consigli per la gestione del bilancio familiare e altre informazioni fornite da associazioni per la tutela dei consumatori) e gli incontri aperti ad un pubblico più vasto sugli stili di vita e il consumo critico e il magazzino, perché quello che serve per il market finisce sugli scaffali, mentre l'esubero viene ridistribuito a favore di realtà associative e parrocchiali che ne hanno necessità.


Qual è l'iter che porta gli utenti a varcare le porte automatiche di Portobello? Quali i requisiti necessari per poter fare la spesa nell'emporio modenese? I destinatari sono gruppi familiari in difficoltà economica per mobilità, cassa integrazione, contratti di solidarietà, licenziamento per chiusura azienda e riduzione personale, lavoratori autonomi che hanno cessato attività, con un calo di almeno il 30% del reddito.

E poi iscritti al Centro per l'Impiego dopo il 1 gennaio 2011, nuclei familiari con solo redditi da pensione e famiglie in cui vivono persone con handicap certificati. Una volta verificato di possedere i requisiti, l'utente si deve recare presso i Servizi Sociali del comune di Modena dove sarà aiutato nella compilazione dei documenti Isee. "Abbiamo ottenuto - sottolinea Angelo Morselli, presidente dell'associazione Servizi per il volontariato - che l'Isee fosse quello calcolato ad oggi, in modo da garantire una fotografia aggiornata e veritiera della situazione economica delle persone e comprendere quindi, anche chi ha perso il lavoro di recente".

Approvata la richiesta, i Servizi Sociali comunicano ai responsabili di Portobello il nominativo del nuovo utente che, una volta varcata la soglia del supermercato, potrà fare la spesa in modo gratuito attraverso il proprio codice fiscale. Ogni prodotto ha un valore che non è espresso in euro bensì in ‘punti': le famiglie mensilmente hanno a disposizione un numero predefinito di punti spesa. "Portobello - aggiunge Luigi Zironi, responsabile di Portobello per il Centro Servizi per il Volontariato modenese - può ora far fronte al fabbisogno di un centinaio di famiglie. Speriamo, con l'aiuto dei cittadini e il sostegno delle aziende, di potere nel tempo allargare in nostro raggio d'aiuto".

Un supporto alle famiglie che ha una durata di sei mesi, eventualmente rinnovabili. Le famiglie beneficiarie, al termine dei sei mesi o del periodo concordato, lasceranno infatti spazio ad altre che potranno così accedere al market e fare la spesa.

Ma Portobello è molto più che solidarietà: è un'idea di comunità in cui tutti possono dare il loro contributo al bene comune, nel rispetto della dignità umana delle persone. Alla famiglia beneficiaria sarà proposto di intraprendere un percorso di volontariato presso l'emporio stesso o presso altre organizzazioni di volontariato, per fare in modo che non si senta assistita ma sia responsabilizzata e si ponga come risorsa per la comunità. Attorno al market saranno organizzati un punto di ascolto per l'accoglienza e l'accompagnamento delle nuove famiglie ammesse, nonché alcune attività di socializzazione e di orientamento ai servizi del territorio e alle attività specifiche svolte dalle associazioni.

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