Disastro ferroviario

Strage sui binari, i morti sono 17. 'Cercai di avvisare il macchinista'. Il dolore e la rabbia dei parenti.
Data: 11/01/2005
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BOLOGNA (9 gen. 2005) - Sale a diciassette il numero delle vittime dell'incidente ferroviario che ha coinvolto venerdì un treno merci e un interregionale sulla linea Verona-Bologna, a Bolognina Crevalcore: sembra il bilancio definitivo della tragedia, ma non si esclude del tutto che i rottami nascondano ancora altre vittime.

Per tutta la giornata di ieri, i 200 vigili del fuoco, assistiti da altrettanti uomini della protezione civile e volontari, hanno continuato a lavorare attorno alle lamiere contorte dei due treni. Sembra inoltre che poco prima dell'impatto il capostazione di San Felice sul Panaro avesse cercato di avvertire il macchinista del pericolo. Intanto, il ministro delle Infrastrutture, Pietro Lunardi, riferirà sull'incidente martedì alla Camera.

Ma ieri è stato il momento del dolore. Per tutto il giorno è andata avanti l'identificazione delle vittime da parte dei parenti presso gli uffici della polizia mortuaria del cimitero la Certosa di Bologna. Un'operazione penosa, resa possibile solo grazie ai documenti e agli effetti personali, visto che molti cadaveri sono irriconoscibili perchè sfigurati dall'impatto violentissimo. In nottata e' stato possibile accertare l'identità di tutte le vittime

Il pubblico ministero, Enrico Cieri, che coordina l'inchiesta sul disastro, sta valutando l'ipotesi di consegnare ai parenti i corpi martedì, quando si presume che l'identificazione sarà conclusa.

Il comune di Bologna, invece, che ha messo a disposizione alcuni alloggi per accogliere i parenti delle vittime, sta valutando l'ipotesi di celebrare un funerale unico per tutti i morti della sciagura. Esequie che Trenitalia si è offerta di pagare, come pure le cure e l'assistenza medica per i feriti scampati al disastro. Questi si sono ridotti a cinque. I più gravi, due uomini di 29 e 50 anni, sono ricoverati all'ospedale Maggiore di Bologna.

Sul fronte delle indagini, sembra che il capostazione di San Felice sul Panaro, abbia chiamato il macchinista del treno interregionale per avvertirlo che aveva saltato un segnale rosso. È quanto emergerebbe da una delle testimonianze acquisite dal pm Cieri. Oltre al macchinista, che però non avrebbe risposto alla chiamata, probabilmente perchè era già accaduta la tragedia, il capostazione avrebbe avvertito del pericolo anche la stazione di Bologna.

Sul luogo dell'incidente, poi, sono state ritrovate le 'scatole nere' dell'interregionale e del merci, che daranno informazioni utili per ricostruire la dinamica dell'incidente, soprattuto sulla velocità. "L'unica cosa certa è che un segnale rosso non è stato rispettato . Ma, avvertono gli inquirenti è «molto affrettato parlare di errore umano".

Il pm Cieri ha spiegato che solo dopo l'autopsia sui corpi dei macchinisti deceduti "si capirà quali erano le loro condizioni prima dell'impatto". "Si potrebbe riconoscere - avverte Cieri - un caso di malore che escluderebbe l'errore umano". Il pm ha anche acquisito numerose testimonianze, mettendone a verbale una decina.
È stato escluso, comunque, che la deformazione del tirante del binario rilevata sul luogo dell'impatto possa essere all'origine dell'incidente. "Era danneggiato per il passaggio del treno. È la conseguenza del passaggio - assicura Cieri - non è la causa".

Al dolore delle vittime si è unito il cordoglio di Giovanni Paolo II, che ha inviato telegrammi di condoglianze sia all'arcivescovo di Bologna, Carlo Caffarra, che all'arcivescovo di Verona, Flavio Carraro, rinnovando la sua «spirituale vicinanza a quanti sono colpiti da un luttuoso evento». Anche il presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, si è detto «profondamente addolorato e turbato» per le tragiche conseguenze dell'incidente ferroviario.

I ferrovieri italiani si fermeranno, invece, per dieci minuti mercoledì, dalle 11.50 alle 12. «Per rivendicare la necessaria attenzione ai temi della sicurezza e in segno di solidarietà con le vittime dell'incidente» sulla linea Bologna-Verona. Lo rendono noto le segreterie nazionali Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Sma-Fast, Ugl Ferrovie, Orsa

Ma il giorno dopo la sciagura non si placano le polemiche politiche. "Riferire quanto prima in Parlamento". Lo chiedono alcuni parlamentari bolognesi del centro-sinistra in un'interrogazione urgente al ministro delle Infrastrutture, Pietro Lunardi. L'interrogazione verrà presentata al Senato dal senatore diessino Walter Vitali

Dal governo risponde per tutti, il ministro delle Riforme, Roberto Calderoli. "A fronte di tante vite umane spezzate nel disastro ferroviario, la polemica politica deve tacere e considero indecente e strumentale quella sollevata dalla sinistra sulla vicenda".

Infine, sott'accusa il mancato raddoppio della tratta Bologna-Verona che è stato "ndirettamente la causa dell'incidente ferroviario di ieri". È quanto sostiene in una nota Telefono Blu Sos consumatori.
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