Alluvioni e terremoti: caccia al tesoro con la protezione civile e la campagna “Io non rischio”

Una caccia al tesoro per scoprire cosa ciascuno di noi può fare per conoscere i rischi causati da alluvioni e terremoti.

È la proposta dell’edizione modenese di “Io non rischio”, l’iniziativa nazionale per diffondere le buone pratiche di protezione civile che si svolgerà anche a Modena, in largo Muratori, sabato 12 e domenica 13 ottobre, dalle 9 alle 19.

Giunta alla nona edizione, la manifestazione vedrà in campo a Modena il Gruppo comunale volontari di protezione civile e la Croce blu, con il patrocinio del Comune, a gestire i punti informativi e animare la grande “caccia al tesoro” aperta a tutti i cittadini, grandi e piccoli. A invitare tutti i modenesi a partecipare a “Io non rischio” saranno gli sportivi Cecilia Camellini, Ivan Zaytsev e Luca Toni, il meteorologo Luca Lombroso e lo storico gruppo musicale dei Modena city ramblers, che hanno prestato la loro voce e il loro volto per realizzare dei video come testimonial dell’iniziativa.

Cosa c’è da sapere su eventi calamitosi come il terremoto o le alluvioni? Siamo preparati ad affrontarli? Cosa possiamo fare per aiutare? Sono queste le domande a cui nel corso dei due giorni risponderanno i volontari della Protezione civile e della Croce Blu di Modena nei punti informativi aperti per tutta la giornata sia sabato che domenica.

Sabato mattina la piazza ospiterà alcune classi degli istituti superiori per approfondire con loro alcuni aspetti tecnici dell’attività di protezione civile. Sia sabato che domenica, alle 15.30, partirà, appunto, la caccia al tesoro per le vie del centro storico insieme ai volontari, per risolvere misteri e rispondere a quesiti sui rischi di terremoti e alluvioni. Tutti, adulti e bambini, da soli o in gruppo, possono iscriversi alla caccia al tesoro inviando una mail a iononrischiomodena@gmail.com.

La campagna “Io non rischio” è nata nel 2011 per sensibilizzare la popolazione sul rischio sismico ed è promossa dal Dipartimento della Protezione civile con Anpas-Associazione nazionale pubbliche assistenze, Ingv-Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia e Reluis-Rete dei laboratori universitari di Ingegneria sismica. L’inserimento del rischio maremoto e del rischio alluvione ha visto il coinvolgimento di Ispra-Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, Ogs-Istituto nazionale di oceanografia e di geofisica sperimentale, AiPo-Agenzia Interregionale per il fiume Po, Arpa Emilia-Romagna, Autorità di bacino del fiume Arno, CamiLab-Università della Calabria, Fondazione Cima e Irpi-Istituto di ricerca per la Protezione idro-geologica.

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