Padre Pio è il patrono volontari Protezione civile

Data: 30/03/2004
Fonte: Ansa
Tag:
CITTA' DEL VATICANO (29 mar. 2004) - Aumenta la devozione degli italiani, clero e laici, per San Pio da Pietrelcina, da tutti conosciuto come padre Pio: da oggi e' anche il patrono delle associazioni di volontariato che operano nell'ambito della protezione civile in Italia. Una decisione resa nota dalla Conferenza episcopale italiana, dopo che una richiesta in tal senso era stata presentata ai vescovi italiani il 24 settembre 2002 dal capo del Dipartimento della Protezione Civile, Guido Bertolaso, in base ad una petizione sottoscritta da 160 associazioni di volontariato, in rappresentanza di circa novemila volontari.

I vescovi hanno approvato la richiesta lo scorso novembre ed ora e' giunta la ''recognitio'' del Vaticano, che ha confermato la decisione con un decreto della Congregazione vaticana per il culto divino e la disciplina dei sacramenti. E' proprio il decreto vaticano a riconoscere che ''la devozione verso il Santo in Italia e' in crescita sia presso il clero che presso i laici''. ''E' un atto - ha commentato oggi il card. Camillo Ruini, presidente della Cei - che contribuira' ad offrire una piu' profonda ispirazione di carita' e solidarieta' cristiana alle iniziative e agli interventi di emergenza che il Dipartimento della Protezione civile e le Associazioni di volontariato sono chiamati a prestare''.

La decisione e' stata accolta con ''riconoscenza e vivo apprezzamento'' dal Dipartimento, che ha ricordato come Padre Pio e' un ''maestro delle virtu' richieste'' a tutti quelli che, scegliendo di fare i volontari della Protezione Civile, hanno scelto di esprimere ''la solidarieta', la generosita' del dono di se' e la condivisione soprattutto con coloro che vivono momenti di dramma e di sofferenza''. L'indicazione di Padre Pio, prosegue il dipartimento, ''corrisponde ad un sentito e vivo desiderio del mondo del volontariato di protezione civile'' perche' e' nell' immedesimarsi totalmente con il prossimo, come fece scrivere il Santo sul pavimento della sagrestia a San Giovanni Rotondo, che ''si realizza la vocazione specifica del volontario di protezione civile: soccorrendo, lasciandosi prendere completamente dalle esigenze delle vittime delle calamita' e delle tragedie che periodicamente colpiscono il nostro territorio, dimenticando le proprie esigenze per dare priorita' assoluta ai bisogni degli altri''.

Vivendola con questo spirito, dunque, la protezione civile e' una ''grande scuola di umanita', che insegna ai volontari ad essere consapevoli del valore sia della persona umana che delle relazioni interpersonali''. Con l'affidamento ad un santo ''umile e grande'' dei volontari della Protezione Civile, conclude il Dipartimento, la Cei ''esprime un gesto di attenzione, di apprezzamento e di stima per il lavoro che l'intero servizio nazionale svolge nel nostro Paese''.
Questo contenuto è stata visualizzata 1096 volte