Tempesta solare minaccia la Terra

Scatta alle 18 e potrebbe durare 24 ore. Un'enorme nube carica di particelle elettrizzate, scagliata dal Sole verso il nostro pianeta, provocherà una tempesta magnetica da record.
Data: 29/10/2003
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ROMA (29 ott. 2003) - Potrebbe investire la Terra già questo pomeriggio, intorno alle 18, la violenta tempesta magnetica provocata da una forte eruzione solare, avvenuta ieri 28 ottobre. Il fenomeno, il più intenso del genere osservato dagli scienziati negli ultimi 25-30 anni, potrebbe quindi mettere a rischio le telecomunicazioni, mandando in tilt le comunicazioni via satellite e le frequenze radio elevate. Secondo quanto riferito da Nasa e Esa, che hanno osservato il fenomeno con il satellite SOHO, si tratta di un'eruzione solare da 'record' e «immediatamente la Terra è stata investita da intense radiazioni di raggi X, che hanno ionizzato i livelli superiori del'atmosfera, provocando seri danni ai sistemi di radiocomunicazione».

A essere seriamente disturbati dalle ricadute del fenomeno sarebbero cellulari, computer e la maggior parte delle apparecchiature elettroniche che, a causa delle particelle elettrizzate partite dal Sole, sarebbero così compromessi nel loro funzionamento. Intanto è già scattato l'allarme tra scienziati e tecnici, in allerta per le pesanti conseguenze che l'eruzione solare e le sue conseguenze avrebbero su satelliti artificiali, e reti elettriche, ma anche per le ricadute su oleodotti e gasdotti.

Un allarme a ridurre l'esposizione alle particelle di alta energia, specie durante le passeggiate spaziali , è stato anche lanciato da Nasa e Esa agli astronauti a bordo della Stazione Spazione Spaziale Internazionale.

L'imponente esplosione solare provocherà dunque sulla Terra una tempesta magnetica di importante intensità che potrebbe durare anche 24 ore.
Quella che potrebbe avvolgere il nostro pianeta è una delle nubi di materiale solare più grande e intensa che gli scienziati abbiano mai osservato da circa 25-30 anni, periodo in cui gli esperti hanno iniziato a studiare fenomeni di questo tipo. Si tratta, secondo le definizioni fatte dagli astrofisici che studiano il Sole, di un'espulsione di massa coronale (CME), molto più forte della serie di tempeste solari che hanno attraversato la Terra la settimana scorsa.

Ma il fenomeno non provocherà solo danni e problemi agli apparati elettronici, alla navigazione o ai telefonini cellulari. Il fenomeno, infatti, potrebbe avere un risvolto davvero spettacolare, traducendosi in un'aurora boreale che gli studiosi pensano potrebbe essere visibile fino all'Europa meridionale.
La gigantesca fiammata solare da cui è stata scagliata la nube elettrica è esplosa da una macchia solare di notevoli proporzioni.

La massa di materiale coronale è quindi stata lanciata verso il nostro pianeta, ad una velocità calcolata in circa 2.145 chilometri al secondo, pari a 7,5 milioni di chilometri al secondo. Una velocità altissima, sottolineano Esa e Nasa, se comparata con la velocità 'normalè per eventi di questo tipo e pari a 400 chilometri al secondo, 1,5 milioni di chilometri orari.
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