La terra trema nella notte: l'epicentro a Pievepelago

Data: 03/10/2003
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PIEVEPELAGO (2 ott. 2003) - A due settimane dal terremoto nell'Appennino bolognese, l'altra notte due scosse sono state avvertite lungo il crinale appenninico tosco-emiliano. Gli epicentri sono stati rilevati rispettivamente a Castiglione Garfagnana (Lucca) e a Pievepelago. La prima scossa ha avuto luogo a mezzanotte e tre quarti, con magnitudo 3,0 equivalente al terzo grado della scala Mercalli. Entro i sei chilometri dell'epicentro l'Istituto nazionale di geofisica di Roma ha rilevato i comuni di Castiglione di Garfagnana, Fosciandora, Pieve Fosciana, Villa Collemandina. Allargando il raggio a 12 chilometri dall'epicentro, sono risultati anche i comuni modenesi di Pievepelago, Fiumalbo e Riolunato. Sei minuti dopo è stata registrata una seconda scossa, più lieve, con magnitudo 2,4 (II grado scala Mercalli) questa volta con epicentro a Pievepelago e più direttamente interessati anche i comuni di Fiumalbo, Frassinoro e Riolunato.
Entrambe le scosse non hanno comunque provocato danni e, nel versante modenese, sono state avvertite solo da poche persone.
Quelle poche però hanno perso il sonno. «Ero a letto ? racconta un'impiegata di S.Annapelago ? non ho sentito muovere la casa ma ho avvertito come un rombo. Ho pensato proprio ad un terremoto e non sono più riuscita ad addormentarmi». Molti altri a S.Annapelago, la zona più vicina all'epicentro della seconda scossa, non se ne sono accorti ed hanno saputo del sisma ieri mattina dalla radio. Pochi anche a Fiumalbo coloro che hanno avvertito il terremoto, soprattutto per l'orario notturno. Qualcuno ha però detto di aver sentito "ballare" leggermente la cristalleria di casa.
Tra i commenti della popolazione ieri mattina, si citavano i pareri degli esperti che accolgono favorevolmente queste scosse leggere che evitano l'accumulo di forti energie nel terreno. I Comuni modenesi di Pievepelago e Frassinoro sono attualmente oggetto di discussione per la loro riclassificazione sismica. Prima erano gli unici due comuni modenesi a rischio di II grado, poi erano stati declassati nel 2001 come la maggior parte degli altri comuni (mentre salivano di rischio quelli della pedemontana) ma nel 2002 sono tornati a rischio medio. Il Comune di Pievepelago ha chiesto spiegazioni al Ministero della Protezione Civile di queste variazioni, che non chiariscono l'effettivo rischio di questa zona da tempo oggetto di controverse interpretazioni tecniche.
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