Giappone: il terremoto più forte da 8 anni, due morti

Due morti, tre dispersi in mare e 479 feriti costituiscono il bilancio di sangue del terremoto che ha scosso nelle prime ore del mattino di venerdì (tarda notte in Italia) l'isola di Hokkaido, la più settentrionale delle isole maggiori dell'arcipelago giapponese.
Data: 27/09/2003
Fonte: CNN Italia
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TOKYO (27 set. 2003) - Un uomo è morto investito da un'auto in un incidente provocato indirettamente dal sisma, e un pescatore è stato stroncato da un infarto mentre cercava di mettere al riparo la sua imbarcazione.

L'epicentro del terremoto è stato localizzato sul fondale del Pacifico, 80 km al largo dell'isola; la magnitudine della prima scossa del terremoto è stata di 8 gradi sulla scala Richter; a quella prima scossa ne sono seguite, nelle due ore successive, una di 5,8 ed un'altra di 7 gradi Richter, seguite da uno sciame sismico di altre 19 scosse di assestamento.

La protezione civile locale ha messo in allerta 46.300 persone, e circa 40.000 sono state portate lontano dalle loro abitazioni perché il pericolo più temuto, dopo il terremoto, era rappresentato dalle prevedibili ondate di maremoto; un pericolo che poi si è concretizzato in forma attenuata.

Gli edifici non sono stati danneggiati gravemente, ma molte persone hanno riportato ferite a causa della caduta di arredi e soprammobili nelle case. Le scosse hanno causato gravi disagi e danni alle infrastrutture; circa 24.300 abitazioni sono rimaste senza corrente elettrica, anche se non è stato necessario interrompere cautelativamente l'attività della centrale nucleare locale; un treno è deragliato causando il ferimento di un passeggero e il rallentamento del servizio perché, per ragioni di sicurezza, in situazioni sismologiche i convogli devono viaggiare a velocità ridotta.

Molte strade sono interrotte a causa degli squarci nell'asfalto e un ponte è crollato. Il traffico aereo ha risentito pesantemente della chiusura dell'aeroporto, dove è crollata parte del soffitto della torre di controllo e del terminal passeggeri.

È stato anche sfiorato il rischio di una strage ambientale: un incendio è scoppiato in un serbatorio da 30.000 chilolitri di una raffineria, ma è stato domato dopo qualche ora. Yoshimitsu Okada, direttore strategico dell'Istituto di ricerca di scienze terrestri e prevenzione dei disastri, ha spiegato che i danni del terremoto sono stati relativamente ridotti, per via della distanza della costa dell'epicentro sismico, sul fondale oceanico (l'ipocentro è stato localizzato a una sessantina di chilometri di profondità).

Fortunatamente, ha aggiunto Okada, la situazione non è paragonabile a quella di Kobe, colpita da un terremoto catasatrofico nel 1995, poichè appena cinque milioni di persone abitano l'isola di Hokkaido, e vivono prevalentemente in centri rurali.

Il terremoto di stanotte è stato il più violento degli ultimi otto anni: l'ultimo così forte fu quello di Kobe, dove morirono oltre 6.000 persone e quasi 43.600 furono ferite. Adesso, spiegano le autorità metereologiche, il pericolo più grave è rappresentato dai maremoti o "tsunami"; il rischio di mareggiate persisterà per altri due giorni.

Nelle prime ore della giornata onde alte un metro hanno portato a riva 12 barche e spazzato via 15 auto parcheggiate lungo la costa del golfo di Hiroo. L'ente statunitense per lo studio degli oceani e dell'atmosfera (Noaa) ha messo in allerta anche Russia, Filippine, Taiwan, Guam e altre isole dell'oceano Pacifico per il rischio maremoti.
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