Stato d'emergenza sempre più grave

Il bilancio dei danni.
Data: 17/09/2003
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BOLOGNA (17 set. 2003) - Tredici famiglie senza tetto, danneggiati cinque municipi, sedici scuole, quindici chiese, tre cimiteri un ospedale e due case di riposo. Numeri che hanno spinto la giunta regionale, su proposta dell'assessore alla Protezione civile Marioluigi Bruschini, a chiedere lo stato d'emergenza per fronteggiare i danni provocati dal terremoto di domenica notte che ha avuto come epicentro l'Appennino bolognese, fra Loiano e Monghidoro, a circa trenta chilometri a Sud del capoluogo. La richiesta sarà formalizzata lunedì prossimo dal presidente Vasco Errani, quando sarà più chiara la valutazione economica dei danni.
Il bilancio del disastro si aggrava di ora in ora. «Abbiamo raddoppiato le squadre dei rilevatori dei danni ? ha spiegato l'assessore Bruschini ?- ma le stime economiche sono ancora parziali, in quanto le richieste di sopralluoghi urgenti stanno crescendo. Abbiamo istituito, d'intesa con la Provincia, un nucleo di valutazione finanziaria dei danni, ma possiamo già dire che il conto sarà più salato del previsto e comunque tale da non poter essere affrontato con le risorse della Regione».
Da qui la decisione di avanzare la richiesta dello stato di emergenza al Governo, mentre la Regione s'è detta disponibile a sostenere subito i Comuni per le prime spese di emergenza, a partire dalla sistemazione delle famiglie evacuate dalle case.
In base a un primo resoconto dei tecnici, le persone 'senzatetto' sono quarantasette, tredici famiglie di cui quattro a Monghidoro, tre a Fontanelice, due a Monzuno, due a San Benedetto Val di Sambro, una a Loiano e una a Casalfiumanese. Centoquaranta i sopralluoghi effettuati, per i quali nella metà dei casi sono già intervenuti gli esperti del nucleo regionale di valutazione per le emergenze sismiche e la valutazione dell'agibilità di edifici colpiti. A questi si aggiungerenno quelli delle seconde case, per le quali sono previsti ritardi nelle segnalazioni.Il Comune dove maggiori sono state le richieste è Monghidoro (60 sopralluoghi), seguito da Loiano, Monzuno, Marzabotto, Grizzana, Fontanelice, Monterenzio e Casalfiumese. Da un primo bilancio risultano danneggiati cinque Municipi (a Camugnano, Fontanelice, Monghidoro, San Benedetto e Castiglione dei Pepoli), sedici scuole, quindici chiese, tre cimiteri, un ospedale (a Loiano) e due case protette (a Loiano e a Castiglione). I danni non sono tali da pregiudicare la totale agibilità degli edifici ma comunque hanno determinato la necessità di consistenti interventi di ripristino. In alcuni casi i genitori hanno preferito tenere a casa i figli. La sindrome di San Giuliano, dove il crollo di una scuola fece decine di piccole vittime, rischia di dilagare. L'Enel ha effettuato una verifica delle dighe di Suviana, Pavana, Brasimone, senza rilevare anomalie.
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