Allarme per la siccità: il Po mai così basso

Il fiume ha raggiunto -7,25. Al minimo anche il Trasimeno. Ed è già allarme siccità. Mentre la pressione del caldo non accenna a diminuire e scatta l'allarme incendi, il livello del Po continua a scendere, il Trasimeno è arrivato al minimo dal 1961, i danni all'agricoltura assumono contorni preoccupanti.
Data: 26/06/2003
Fonte: La Repubblica
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ROMA (26giugno 2003) - I temporali previsti per oggi sull'Italia centro-settentrionale porteranno un sollievo solo momentaneo: non basterà un giorno di pioggia per risolvere la crisi del sistema irriguo padano. A Cremona ieri la misurazione del Po si è attestata su un livello eccezionalmente basso: meno 7 metri e 25 centimetri e il Consorzio del Naviglio ha chiesto di proclamare lo stato di calamità. A Casalmaggiore il fiume è sceso sotto il minimo storico. Nel Modenese sono in secca i fiumi Panaro e Secchia. Dal 26 maggio scorso le quote del Po in località Pilastresi sono sotto la quota 4 metri sul livello del mare, con un minimo di 3,30 raggiunto ieri: livelli che stanno creando serie difficoltà nell'approvvigionamento idrico.


Problemi anche in Piemonte dove da alcuni giorni i bacini idrici che riforniscono alcune aree della provincia di Novara e del Verbano-Cusio-Ossola sono vuoti. A Orta San Giulio, che attualmente è rifornita da tre autocisterne e dai boccioni d'acqua distribuiti dalla protezione civile, potrebbe scattare l'obbligo di chiusura per bar, ristoranti e campeggi che in questo periodo ospitano 15 mila turisti. A rischio è tutto il complesso turistico del Lago Maggiore e del lago d'Orta: 2 milioni e 600 mila presenze l'anno, pari al 38 per cento del turismo globale piemontese.

Assieme al turismo il settore più a rischio è l'agricoltura e ieri tutte le associazioni di categoria hanno lanciato l'allarme. Secondo la valutazione della Confederazione italiana agricoltori (Cia) si potrebbe arrivare a un calo della produzione pari al 10 per cento, con una perdita di 4 miliardi di euro. Particolarmente colpito il settore dell'ortofrutta dove si prevede un sensibile calo della raccolta di pesche (meno 20 per cento), albicocche (meno 30 per cento), ciliegie (meno 10 per cento), pomodori (meno 20 per cento). Preoccupanti anche le prospettive per il frumento (meno 25 per cento) e per il mais (meno 15 per cento).

Ieri intanto i Canadair e gli elicotteri del centro operativo del dipartimento della Protezione civile hanno continuato a contrastare le fiamme. In giornata si sono sviluppati diversi incendi boschivi facilitati dal secco e dal forte vento.
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