Acquedotti italiani colabrodo

Data: 20/05/2003
Fonte: Newton
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In Italia c'è finora una abbondanza di acqua, ma quasi la metà di quella immessa nelle condotte di distribuzione si perde durante il percorso
Acquedotti italiani sempre più colabrodo. Lo indica il nuovo Rapporto del Comitato per la vigilanza delle risorse idriche che ha svolto 52 ricognizioni in impianti che coprono tutto il territorio nazionale. Ebbene, dalle indagini emerge che ben il 42% in media del volume d'acqua erogato viene disperso.
I valori rilevati spaziano tra un valore minimo del 22% nell' Ambito territoriale ottimale (Ato) 3 Piemonte-Torinese ad un massimo del 73% nell'Ato 4 - Lazio Meridionale e Ato 2 - Abruzzo-Marsicano. Con riferimento ai valori medi regionali si osservano perdite inferiori al 30% in Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, Marche, Basilicata. Le perdite più elevate, superiori al 50%, si riscontrano nelle reti di Abruzzo, Campania, Puglia e Calabria.
Uno degli indicatori dello stato di salute degli impianti è la loro età. L'età media delle condotte di adduzione si attesta su 32 anni, con valori compresi tra i 12 anni dell' Ato 1 - Marche-Pesaro e Urbino ed i 50 anni dell' Ato 1 Piemonte-Verbano. L' età media delle reti di distribuzione si attesta invece sui 30 anni, con valori compresi tra i 12 anni dell' Ato 8 Sicilia-Caltannissetta ed i 49 anni dell' Ato 4 Lazio-Latina. Per quanto riguarda le altre opere, l' età media delle opere da presa è di 32 anni, quella degli impianti di sollevamento tra i 15 ed i 20, per gli impianti di potabilizzazione risulta essere di 14 anni e per i serbatoi di 30.
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