Un mese di Protezione Civile: Marzo 2003

Data: 31/03/2003
Fonte: Varie
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Durante il mese di marzo non si sono verificate situazioni d?emergenza che abbiano coinvolto la Protezione civile, tuttavia alcuni avvenimenti avranno importanti riflessi in un prossimo futuro.

Primo fra tutti la dichiarazione dello stato di emergenza nazionale in relazione alla guerra irachena e il coordinamento delle eventuali emergenze in carico al Responsabile della Protezione civile nazionale.
Siamo abituati a considerare come attività di protezione civile solo quelle legate ad eventi naturali o connessi con l'attività dell'uomo come, ad esempio, gli incidenti industriali. Tuttavia, anche la protezione civile rientra a pieno titolo nella "Difesa civile", cioè nelle attività di salvaguardia della sicurezza nazionale che non siano quelle prettamente militari, anche se finora mai esercitate e non esplicitamente indicate nella legge istitutiva della protezione civile.
Il termine difesa civile compare, per la prima volta, nel Decreto Legge 7 settembre 2001 n. 343 "Disposizioni urgenti per assicurare il coordinamento operativo delle strutture preposte alle attività di protezione civile e per migliorare le strutture logistiche nel settore della difesa civile", primo atto in materia emanato dall?attuale Governo. E? quindi presumibile che intenda ampliare le competenze della protezione civile, con inevitabili ripercussioni sul volontariato che ormai ne costituisce una componente fondamentale.

Le attività di protezione civile tendono ad ampliarsi anche verso situazioni che prima erano considerati fatti ordinari pur se gravi, ma che stanno ora assumendo sempre più l?aspetto di vere e proprie emergenze.
Citiamo alcuni di questi fatti accaduti durante il mese di marzo: l?incidente del giorno 13 sull?Autostrada Venezia-Trieste che ha coinvolto 260 veicoli provocando 13 morti, il crollo del palazzo per una fuga di gas avvenuto a Livorno il giorno 19, l?incendio all?Ospedale di Villafranca.

Un altro fatto molto importante per la protezione civile è l?Ordinanza controfirmata dal Presidente del Consiglio dei Ministri il giorno 27.
Questo atto, in cui testo non è ancora pubblicato e sul quale possiamo fornire solo qualche indiscrezione, prevede l?obbligo di requisiti minimi di sicurezza per le nuove costruzioni, in relazione alla pericolosità sismica della zona nella quale ricadono.
L?ordinanza viene a colmare un vuoto che si trascinava ormai da anni, rinfocolato dalle polemiche dopo il terremoto del Molise e di quanto avvenuto a S. Giuliano di Puglia. L?ordinanza comporterà la necessità di una nuova classificazione sismica, di competenza delle Regioni, e tutto il territorio della Provincia di Modena, capoluogo compreso, verrà probabilmente classificato come sismico. Questo provocherà certamente polemiche, come puntualmente accaduto nel 1983 quando una parte del territorio regionale venne classificato come sismico (per Modena i Comuni di Pievepelago e Frassinoro), ma costituisce certamente un passo importantissimo per la riduzione e la prevenzione del rischio sismico.
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